PERUGIA - La maestra di Corciano che maltrattava i bambini viene tenuta lontana dal suo asilo e a seguito delle dimissioni, come dichiarato nel corso dell'interrogatorio al giudice, la Procura rinuncia alla richiesta della misura interdittiva dall'insegnamento. «Non sussistono più le ragioni per disporre la misura interdittiva della sospensione dall’attività», scrive il pm. «Permangono però - secondo la Procura - le esigenze cautelari del divieto di avvicinamento all’asilo nido».
Le telecamere nascoste dai carabinieri nella struttura avevano registrato la 47enne mentre lasciava incustoditi i bambini, li faceva mangiare a forza, tirava loro le orecchie oppure li sculacciava. Per queste ragioni il giudice l’aveva definita «socialmente pericolosa».
Durante l’interrogatorio di garanzia - si legge nell’atto - l'indagata «ha parzialmente ammesso le sue responsabilità in merito ad alcuni episodi» - ricostruisce il pubblico ministero Mario Formisano - e si è detta «pentita per alcune condotte». Aggiungendo, però, che «permangono le esigenze cautelari non avendo dimostrato di aver adottato una diversa organizzazione gestionale per il suo asilo». Nella struttura alle porte di Perugia i carabinieri hanno piazzato le microcamere per un mese: le 'cimici' hanno registrato una serie di comportamenti giudicati «gravemente lesivi dell’integrità psichica e fisica dei minori affidati alle sue cure e vigilanza, li maltrattava sottoponendoli a una serie di sofferenze fisiche e morali in modo abituale.
Parere negativo, perciò, riguardo la revoca della misura del divieto di avvicinamento, da parte della Procura, che «rinuncia alla richiesta cautelare di interdizione temporanea dalla professione». Il giudice, che come detto nella propria ordinanza si era soffermata sulla «spiccata pericolosità sociale dell’indagata», nell’ultimo provvedimento «prende atto della rinuncia della richiesta di misura interdittiva» disponendo il «non luogo a procedere».