“That’s amore!”, il sentimento più grande in scena alla Casa di Reclusione di Orvieto

“That’s amore!”, il sentimento più grande in scena alla Casa di Reclusione di Orvieto
di M.R.
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Giovedì 1 Dicembre 2022, 18:46

Sabato 26 novembre, il Laboratorio Teatrale della Casa di Reclusione di Orvieto, condotto dall’artista teatrale e docente universitaria Patrizia Spagnoli, ha portato in scena il proprio lavoro con grande successo.

Un’opera composita e complessa, divertente, tragica e musicale proprio come quel sentimento viene vissuto da sempre dagli uomini e dalle donne. Patrizia Spagnoli ha portato in scena 15 attori detenuti, mettendoli accanto a studenti universitari e di conservatorio musicale, così come ad attrici e attori professionisti. Brani di musical famosi si sono alternati con testi di altre origini: dal monologo comico della brava Beatrice Beltrami, la “Beatrice” di Dante, al quadro intenso dei detenuti, tutti in scena, a scrivere e leggere lettere alle donne importanti della propria vita. Un momento di grande trasporto emotivo per il numerosissimo pubblico del piccolo Teatro della Casa di Reclusione di Orvieto gremito dai compagni detenuti e da tanti spettatori esterni.

Oltre ai meritati prolungati applausi, ci sono stati gli apprezzamenti e l’incoraggiamento della direttrice del Casa di Reclusione, Anna Angeletti, della sindaca di Orvieto Roberta Tardani, del comandante della Polizia Penitenziaria Luigi Bove e del cappellano Don Marco Pagnotta.

Il Magistrato di sorveglianza di Spoleto Nicla Restivo, nel suo intervento, ha sottolineato come l’attività teatrale in carcere, muovendo i sentimenti profondi, «rappresenti un strumento utile alla riflessione personale di chi sconta una condanna: partendo dalla propria sofferenza per la pena, si deve arrivare a considerare seriamente quella che è stata inflitta ai propri famigliari e, non certo ultima, a quella delle vittime dei propri reati».

E’ stata, infine, anche l’occasione per un saluto caloroso e un ringraziamento a Sandra Battaglini, la responsabile dell’area educativa, in procinto di andare in pensione dopo oltre trenta anni di impegno appassionato. All’uscita, una rosa rossa di saluto è stata donata dai detenuti a tutte le donne intervenute.

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