Umbria ancora zona arancione. Ecco l'ordinanza Tesei: scuole stop in provincia di Perugia. Coprifuoco spostato alle 22. Cosa cambia per i negozi

Controlli della polizia municipale a Perugia
di Luca Benedetti
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Venerdì 5 Marzo 2021, 21:10 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 13:12

PERUGIA- L’Umbria resta arancione e il coprifuoco scatterà alle 22 invece che alle 21. La presidente della giunta regionale Donatella Tesei tiene lontana la possibilità di micro zone rosse e aggiusta l’ordinanza come annunciato. Fino al 21 scuole chiuse, esclusi i nidi in provincia di Perugia, ma qualcuno non ci sta. Foligno aveva già blindato tutto fino al 14. Chiude Spoleto fino al 14. Conferma la chiusura (manca solo la data) anche Città di Castello, chiusura dei nidi anche a Marsciano.
Un quadro che ricalca le zone dove la situazione è più critica e si superano i 250 contagi su sette giorni ogni centomila abitanti. Ieri erano 24, il giorno precedente ventisei. Le zone da rosso sono, tra le altre, Cerreto di Spoleto, Valtopina, Norcia, Montefalco, Spello, Nocera, Fabro, Montone, Foligno, Città di Castello, Cannara, Trevi, Orvieto, San Giustino, Assisi e Bastia.
In provincia di Terni scuole aperte con le Superiori in dad al 50%.
LA SCELTA
«Dal confronto con il Cts, e sentito il ministro della Salute Speranza – spiega la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei – abbiamo individuato una serie di restrizioni calibrate in base alla diffusione del contagio. È evidente che in questa tipologia di Ordinanza il parere sanitario ha un’influenza determinate e che la volontà è quella di ispirare l’azione amministrativa al principio della massima precauzione al fine di garantire la mitigazione del contagio».
Tra le modifiche, rispetto all’ordinanza precedente, l’adeguamento al Dpcm per l’orario del coprifuoco in tutto il territorio regionale, che sarà dalle 22 alle 05 del giorno successivo, anche allo scopo di facilitare i servizi di asporto, e la possibilità nella sola provincia di Terni di tenere attività corsistiche individuali in presenza (per esempio «gli ambiti delle arti musicali, figurative, teatrali, danza, nonché le attività inerenti le lingue straniere nel rigoroso rispetto delle norme inerenti il distanziamento interpersonale»).
IL COMMERCIO
Sono confermati i protocolli di sicurezza già in vigore dalla scorsa ordinanza (mascherine FFP2 per chi ci lavora e raccomandate per i clienti) per tutte le attività commerciali. È vietata l’apertura dalle ore 14 del sabato e nella giornata di domenica di tutti gli esercizi commerciali di vicinato, medie e grandi strutture di vendita al dettaglio ad esclusione delle farmacie, para farmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole, librerie, tabacchi, lavanderie e tintorie. È anche vietata l’apertura, sempre dalle ore 14 del sabato e nella giornata di domenica, di ogni attività commerciale esercitata su aree pubbliche ad esclusione dei generi alimentari, e prodotti agricoli e florovivaistici.
Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali nonché dei mercati, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili ad eccezione delle farmacie, para farmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole, librerie, tabacchi, lavanderie e tintorie.
COSA NON SI PUÒ FARE
Infine, spiegano da palazzo Donini, c’è il divieto di consumazione di bevande alcoliche all’aperto nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico, per l’intera giornata; divieto di assembramento nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico nonché in prossimità di pubblici esercizi, esercizi commerciali e artigianali durante il consumo di alimenti e bevande, divieto di distribuzione di alimenti e bevande, mediante sistemi automatici, che affacciano nelle pubbliche vie dalle ore 18 alle ore 05,00 del giorno successivo; divieto di svolgimento delle attività̀sportive e ludiche di gruppo, nei parchi ed aree verdi, divieto di utilizzo delle aree gioco. Per quel che riguarda scuole, attività di laboratorio, sport, attività venatorie e associazionismo sono confermate le prescrizioni già in essere.

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