Perugia, terrore in carcere: agente
tenuto in ostaggio da un detenuto-killer

Perugia, terrore in carcere: agente tenuto in ostaggio da un detenuto-killer
di Enzo Beretta
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Giovedì 29 Agosto 2019, 10:32
PERUGIA - Mezz'ora di autentico terrore nel carcere di Capanne, martedì sera, quando due detenuti hanno preso in ostaggio un agente della polizia penitenziaria minacciato con una lametta al collo. Mezz'ora di trattativa nel corridoio del reparto penale, dalle 22.25 alle 23. Stavano per entrare in azione le squadre speciali con gli scudi e i manganelli ma alla fine i reclusi hanno desistito e hanno liberato il poliziotto tenuto sotto sequestro.

Ora un cubano di 28 anni dietro le sbarre per aver assassinato la moglie nel 2015 per questioni di gelosia, e un francese di 30 anni dentro per rapina, sono stati trasferiti in regime di isolamento. Nei prossimi giorni lasceranno il carcere umbro. Nelle ultime ore è partito un copioso fascicolo dalla direzione dell’istituto penitenziario verso via Fiorenzo di Lorenzo dove si trovano gli uffici della Procura della Repubblica nel quale vengono ipotizzati, per i due stranieri, a vario titolo, i reati di sequestro di persona, violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamenti, procurato allarme e incendio. Infatti, come inizio, preludio al disordine che ha animato la notte bollente di Capanne, nel braccio di detenzione è stato appiccato il fuoco a un materasso.

Stando alla ricostruzione l’atto di ribellione è stato innescato dal desiderio di un confronto con la sorveglianza per una questione legata ad alcuni lavoretti dentro il carcere. Volevano essere ospitati in un altro carcere per avere la possibilità di lavorare, mettere da parte qualche soldo e ingannare il tempo. La situazione è degenerata: quando l’agente è stato scaraventato a terra, 'catturato' e trattenuto per le braccia (proprio come solitamente avviene a parti inverse) fino in fondo alla sezione, gli altri detenuti però erano già rientrati nelle loro celle.

Il curriculum criminale di Yoandris Medina Nunez, classe 1991, originario di Cuba, è caratterizzato dall’episodio del 16 novembre 2015 avvenuto fuori da una discoteca del quartiere Testaccio a Roma quando esplose un colpo di pistola in faccia alla moglie Nicole Lelli con la quale si era sposato mesi prima nell’isola dei Caraibi. Per l’omicidio dell’estetista il cubano è stato processato e condannato, fine pena nel 2035. Yoandris era stato trasferito a Capanne qualche tempo fa, proveniente dal supercarcere di Spoleto: era stata accolta la sua domanda di avvicinarsi al luogo di residenza di una familiare che vive in provincia di Perugia.

L’altro detenuto che ha tenuto sotto sequestro l’agente penitenziario, invece, per questioni di sovraffollamento aveva lasciato l’istituto di pena di Prato: il trentenne francese sarebbe uscito nel 2022, dopo l’ultimo episodio con ogni probabilità si allungheranno i tempi di detenzione. L’aggressione è avvenuta nel reparto penale dove si trovano detenuti che stanno scontando pene definitive. Al termine di un periodo di isolamento, con ogni probabilità, i due stranieri verranno allontanati da Perugia. 
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