Terni, "Violentata di fronte al supermercato": La 14enne sarà sentita dal gip in audizione protetta

Il legale del 53enne rinchiuso a Sabbione chiederà i domiciliari

Terni, "Violentata di fronte al supermercato": La 14enne sarà sentita dal gip in audizione protetta
di Nicoletta Gigli
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Venerdì 7 Aprile 2023, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 08:21

TERNI - Sarà sentita dal gip, Barbara Di Giovannantonio, la 14enne che  il 13 marzo sarebbe stata costretta a subire le attenzioni morbose di un nigeriano che da un mese e mezzo è rinchiuso in carcere con la pesante accusa di violenza sessuale aggravata dalla minore età della presunta vittima.

L’incidente probatorio è fissato per il 4 maggio, quando la minorenne, in audizione protetta, racconterà nei dettagli quello che sarebbe accaduto di fronte al supermercato di via Narni, dove quel pomeriggio era andata a comprare la merenda.

All’uscita, per l’accusa sostenuta dal pm, Marco Stramaglia, la ragazzina sarebbe stata avvicinata dal nigeriano di 53 anni che stava sistemando i carrelli della spesa per racimolare qualche euro e che l’avrebbe afferrata per un braccio, allontanata da sguardi indiscreti e poi palpeggiata nelle parti intime.

La minore, dopo aver resistito alla violenza, aveva chiamato la madre che si era precipitata sul posto e aveva avuto un’accesa discussione con l’extracomunitario.

Sul posto la squadra volante.

Dopo i primi accertamenti per il 53enne si erano aperte le porte del carcere di Sabbione.

«Vive qui da tanti - dice il suo legale, Francesco Montalbano Caracci -  non ha mai dato fastidio a nessuno. Confidiamo che si chiarisca quello che sembrerebbe essere un grande equivoco. Lui si dichiara totalmente innocente e non intende sottrarsi al confronto che ci sarà in tribunale».

Nelle prossime ore il legale chiederà la modifica della misura cautelare in vigore e l’applicazione dei domiciliari «perché - dice Montalbano Caracci - non sussiste pericolo di fuga. Lui vive a Terni da dieci anni, ha avuto il nulla osta per il ricongiungimento familiare, ha una casa e un lavoro».

A carico del 53enne, all’esito dell’indagine lampo della polizia, erano emersi gravi indizi di colpevolezza. Al punto che fu subito sottoposto a fermo su disposizione del pm, Marco Stramaglia. Per la procura c’era il rischio concreto che l’extracomunitario, lasciato libero di muoversi,  potesse darsi alla fuga.

Ipotesi che è stata sposata anche dal gip, Barbara di Giovannantonio.

Convalidando la misura cautelare e disponendo il carcere per il 53enne africano, il gip aveva sottolineato la necessità della misura «per il comportamento sintomatico di una pericolosità sociale che va contenuta».

Durante l’interrogatorio di garanzia l’extracomunitario ha negato gli addebiti e raccontato al giudice di aver dato solo una pacca sulla spalla alla minore.

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