Terni, una Via Crucis al parco delle Grazie. Padre Angelo Gatto: «Riaccendiamo la speranzia nella nostra società»

Terni, una Via Crucis al parco delle Grazie. Padre Angelo Gatto: «Riaccendiamo la speranzia nella nostra società»
di Aurora Provantini
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Venerdì 8 Aprile 2022, 13:43 - Ultimo aggiornamento: 18:35

TERNI - Da quando il Comune di Terni ha stretto quel patto di collaborazione con la Confraternita di San Giuseppe e San Francesco di Paola, il parco delle Grazie è tornato ad ospitare iniziative religiose e laiche. Persino un presepe vivente. Nella settimana che precede la Pasqua, questa sera alle ore 21, è in programma una Via Crucis all’interno del parco. L’evento, aperto al pubblico, intende celebrare la Passione di Cristo creando un momento di riflessione e di conoscenza tra la città e il mondo che ruota attorno alla casa circondariale di Terni. La processione, guidata dal vescovo Francesco Antonio Soddu, si svilupperà lungo 14 stazioni per la meditazione redatte dalla comunità penitenziaria. «In questo modo si intende dare voce a tutte le componenti di una difficile e complessa realtà sociale: dai detenuti, alle famiglie delle vittime dei reati, agli agenti di custodia, ai magistrati, agli assistenti sociali, fino all’ultima stazione, situata nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, recentemente restituita al culto, nella quale la meditazione è stata affidata al sindaco Latini, che sarà presente alla celebrazione»- spiegano gli organizzatori.
E’ padre Angelo Gatto, cappellano dell’ospedale Santa Maria e priore della Confraternita a spiegare il senso dell’iniziativa: «Lo scopo è quello di riaccendere la speranza nella realtà sociale della nostra città. Troppi si sentono soli di fronte alle difficoltà della vita e non hanno la forza di cercare il conforto di Cristo nelle braccia del proprio prossimo. Occorre saper tendere la mano a chi soffre. E noi lo facciamo organizzando i volontari che assistono i malati e le famiglie presso le strutture dell’ospedale e dell’hospice. Questo impegno si è esteso al recupero della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, luogo storico dell’assistenza e dell’aiuto a chi soffre nella nostra città. Dare la voce agli ultimi oggi significa anche dare la voce a una realtà sociale così complessa e difficile come quella del carcere. Da qui l’incontro e la collaborazione con Padre Massimo Lelli, cappellano del carcere». C’è dunque anche padre Massimo Lelli, dietro l’organizzazione della Via Crucis. «Spesso la città sembra distratta. Inconsapevole della sofferenza di chi tenta di reinserirsi nella società -interviene- e delle aspirazioni dei detenuti che si impegnano in processi di pentimento e redenzione. Siamo troppo abituati a scartare, non ad educare. Auspico che questo genere di iniziative accresca nel cuore di molti il Ministero di speranza, come lo chiama Papa Francesco, in carcere e fuori dal carcere».

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