Terni, con Veronica Raimo la cultura cammina con gli scarponi

Terni, con Veronica Raimo la cultura cammina con gli scarponi
di Aurora Provantini
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Giovedì 1 Settembre 2022, 15:44 - Ultimo aggiornamento: 15:45

TERNI - «La prima volta camminando». Veronica Raimo ha parlato talmente tanto del suo ultimo romanzo, che non vuole sapere nulla, in anticipo, dell’evento che la vedrà protagonista della passeggiata letteraria nel borgo di Narni e lungo il Parco fluviale del Nera, con la partenza fissata per le 17 di sabato 3 dalla stazione di Nera Montoro. «Sono una camminatrice e per pigrizia non ho mai preso la patente. Mi sposto più volentieri a piedi che con i mezzi e se il paesaggio lo consente vado in bici. Non so cosa mi aspetta il 3 settembre, ma se il tema è “Niente di vero” mi sento preparata». E’ ironica, Veronica Raimo, e squisitamente autentica.
«Amo camminare e amo parlare. Quindi, credo che fare entrambe le cose insieme possa appassionarmi. Non conosco questo format del festival Suoni Controvento. Ma cosa potrà mai succedere in fondo?»
Il romanzo che vince il Premio Strega Giovani 2022, la porta in Umbria nell’ambito della rassegna libri in cammino del festival itinerante di arti performative, a dialogare con il giornalista Giovanni Dozzini (anche se non vuole saperlo). Una passeggiata lungo le sponde del Nera durante la quale dovrà soddisfare le curiosità delle sue lettrici e dei suoi lettori. Firmerà dediche? «Perché ci saranno i libri? Nulla in contrario, ma io non li porto. Alla organizzazione del festival ho chiesto solo devo indossare le scarpe da trekking. Mi è stato risposto di no, che sono sufficienti la scarpe da ginnastica. E quelle ho preparato. Per il resto, visto e considerato per me l’evento è una novità, mi voglio godere la sorpresa ».
Allora parliamo del romanzo, è stato complicato scriverlo?
«Affatto. E non ci ho messo neanche tanto. In fondo parlo di me». In Niente di vero, l’autrice riprende i fili della propria giovinezza, mettendo in scena il padre, con la sua ossessione di erigere muri in mezzo alle finestre, la madre in grado di raggiungere telefonicamente i figli in capo al mondo e il fratello enfant prodige. Gli aneddoti, gli episodi veri e quelli “abbelliti”, le situazioni esilaranti. Nel racconto intimo e personale di sé e della sua famiglia non tralascia niente: dalla stitichezza di cui soffre alla noia che l'ha portata a diventare una scrittrice, dalla pigrizia che le impedisce di andare a trovare i suoi cari al cimitero al periodo della sua vita in cui credeva che bastasse una doccia a settimana per non emanare cattivi odori. Un romanzo ironico e fedele, che la porta in vetta alle classifiche letterarie.

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