Si elegge il nuovo cda
del consorzio Tevere-Nera
ed è sfida con gli abolizionisti

Si elegge il nuovo cda del consorzio Tevere-Nera ed è sfida con gli abolizionisti
di Paolo Grassi
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Venerdì 18 Settembre 2020, 08:58
TERNI Nuovo consiglio di aministrazione e nuove speranze di avere novità sulla tassa tanto discussa. Domenica si vota per rinnovare il Cda del Consorzio di bonifica Tevere-Nera, mentre resta alto il dibattito sulla tassa. Da una parte chi la vuole togliere, dall’altra chi fino ad ora la aveva sempre difesa e adesso sembra invece pronto a un’apertura almeno verso una rimodulazione della stessa. Si vota dalle 8 alle 22 in dieci comuni, ma c’è poca “pubblicità” dall’ente. Tanto che le liste in lizza si organizzano da sole, per la campagna elettorale. I candidati del comitato antitassa girano con auto recanti il logo della lista e vanno a chiedere il voto, ribadendo il proposito di far ricadere la contribuenza per la bonifica sulla fiscalità generale. In contrapposizione, il vicepresidente uscente Ortensio Mattucci ha allestito un ufficio in piazza Tacito per ricevere chiunque e dare dritte su come votare. Possono votare tutti i consorziati. A Terni e Narni, consorziati sono anche tutti i residenti dell’urbano. Non è una novità la posizione del comitato abolizionista, contro la tassa. «Ribadiamo solo – dice il consigliere uscente Moreno Montori – la necessità di essere trattati come a Perugia, dove la bonifica la fa l’Agenzia regionale di forestazione con la fiscalità generale». Ma pure la lista dei “tradizionalisti”, sembra disposta a rivedere la cosa. Se non altro a Terni e Narni, per rimodularla o addirittura toglierla all’urbano. La cosa può essere attuabile anche dopo un taglio di costi avvenuto nel consorzio, con la riduzione dei dipendenti e il ricorso a una quindicina di interinali. «Naturalmente – dice Matteucci – dovrà essere la Regione, a fare la sua parte e dirci come procedere in questo senso». Gli aventi diritto sono 92 mila. Due liste, più due legate ai sindaci. 24 candidati in tutto, per eleggere i 7 membri del consiglio. I contribuenti sono divisi in tre fasce di voto, secondo quanto pagano, più una quarta riservata ai sindaci per eleggere due di loro. La prima e la terza fascia esprimono due consiglieri ciascuna, la seconda ne esprime uno. Sono eletti i candidati che hanno avuto più voti, a prescindere dalla lista che rappresentano. La prima fascia raccoglie circa l’80% di tutta la contribuenza, i proprietari degli 80.857 immobili che pagano fino a 41,31 euro. La lista 1 è quella del comitato antitassa. Quest’anno, per evitare esclusioni a causa del nome dopo la modifica allo statuto, pur con lo stesso simbolo non si chiama “No Tevere-Nera”, ma “Il comitato ritorna, no a disuguaglianze fiscali in Umbria”. I quattro candidati sono Montori, Maria Bartolotta, Lidia Armadori e Clarice Nicolina Marino. La lista 2, “Tuteliamo il territorio”, candida presidente e vicepresidente uscenti, Massimo Manni e Matteuci, insieme a Luigi Gentile, Pietro Vicari e Carlo Biondini. La seconda fascia chiama al voto i proprietari dei 9.387 immobili che pagano sopra i 41,31 euro e fino a 193,74. Qui, il comitato ha ottenuto di far ricandidare Gabriele Vacata, insieme a Casare Bacci. Vacata, delegato del Comune di Attigliano in quanto funzionario, era stato escluso perché considerato non idoneo a rappresentare l’ente. Ma ha presentato in Regione un ricorso, che è stato accolto. “Tuteliamo il territorio”, invece, propone il consigliere uscente Giovanni Ciardo, Riccardo Passagrilli e Carla Mora. La terza fascia annovera i 1.637 immobili che pagano più di 193,74 euro. C’è solo la lista “Tuteliamo il territorio”. Nei quattro candidati, oltre al consigliere uscente Sergio Tamburini e a Ennio Proietti, spiccano due nomi illustri. Uno è Giuseppe Malvetani, sindaco di Stroncone e presidente provinciale di Confagricoltura. L’altro è Giuseppe Mascio, legato alla politica ed ex assessore regionale. Che sia proprio tra loro, la corsa alla presidenza? Entrambi, tengono i toni bassi. «Vedo – dice Mascio - tanta competizione tra gli agricoltori. E non mollano gli abolizionisti. Potrebbe crearsi una confusione come 15 anni fa. Io presidente? Non sono nemmeno sicuro di essere eletto». Nemmeno Malvetani, si sbilancia: «Ancora non si può sapere come sarà il consiglio. Aspettiamo le elezioni. Io sono stato indicato da Confagricoltura». C’è poi la quarta scheda, per i due posti dei sindaci. Votano i primi cittadini dei comuni del consorzio. Due, le liste. Una candida Francesco Federici, Gianluca Filiberti, Giovanni Montani e Lonardo Zannini; l’altra Alessandro Romoli, Ivo Cialdea, Antonio Liberati e Leonardo Vincenzo Fazio. Si esprime una sola preferenza, con una croce vicino al nome del candidato. Non vale, barrare le list
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