Terni. Sulle acque del lago di Piediluco
primi prelievi per cercare microplastiche
"Blue Lakes: «I risultati a fine anno».

Terni. Sulle acque del lago di Piediluco primi prelievi per cercare microplastiche "Blue Lakes: «I risultati a fine anno».
di Umberto Giangiuli
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Giovedì 14 Luglio 2022, 00:45 - Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 07:57

Tre laghi dalla morfologia diversa fanno da “pilota” al progetto “Blue Lakes”. I bacini sono quello di Bracciano a Roma, il Trasimeno a Perugia e il lago di Piediluco. Mentre, però, nel bacino del Trasimeno sono state già avviate 4 campagne stagionali per verificare la presenza di microspastiche, per Piediluco si è cominciato con il primo prelievo in cui risultati di laboratorio potranno essere pronti non prima della fine dell’anno. Ci ha pensato l’Arpa (Agenzia regionale per l’ambiente) con il team di ricercatori di Enea e Legambiente ha lanciare la nuova sfida sul lago Ternano alle microplastiche che, come hanno ricordato i relatori «sono ovunque ma è molto difficile quantificare la presenza di questo contaminante emergente, causato dalle attività umane e impossibile da rimuovere completamente». Dicevamo che per il lago di Piediluco si tratta del primo prelievo delle acque fatto controcorrente, come prevede il protocollo. Per “catturare” le microplastiche, ogni “retinata è durata venti minuti, nel quale sono state raccolte particelle infinitesimali dall’acqua. Perché il bacino, come gli altri, non è esente anche da palline di polistirolo, polietilene e polipropilene. E’ indubbio che, una volta terminate le analisi di laboratorio, si scoprirà che il lago e “ricco” di palline di polistirolo. Non è  da oggi la denuncia degli ambientalisti e dei pescasportivi che ne trovano all’interno del canneto, sbriciolate, ridotte a minuscole palline, molte delle quali provengono dalle boe del campo di regata che con il tempo di sono disfatte, altri inquinanti arrivano anche dai vecchi pontili che per rimanere a galla utilizzavano anche dei voluminosi pezzi di polistirolo.

Proprio per raccogliere i residui galleggianti di questo prodotto, nei mesi scorsi era stato realizzato un piccolo impiantino per la loro raccolta in prossimità del Centro remiero. Ha funzionato appena pochi mesi poi si è guastato. Ma questa è un'altra storia. Anche perché lo scopo del “Blue Lakes” è quella della messa a punto del protocollo di monitoraggio delle microplastiche nelle acque superficiali e in futuro anche nei sedimenti delle spiagge. Per il lago di Piediluco inquinanti del genere arrivano pure dall’immissario del Medio Nera che “raccoglie” lungo il percorso, anche sedimenti dell’allevamento delle trote. Qualcosa arriva anche dal depuratore comunale quando questo trasborda succede in estate con gli abitanti che si  triplicano. Sotto il ponte di Mazzelvetta da anni né stata posizionata una diga galleggiante per il trattenimento dei  rifiuti che arrivano dal lago. Lì, sotto il ponte, si raccolgono pezzi di polistirolo, sacchetti di plastica e componenti in cui questo prodotto è presente. Alla fine tavola rotonda con i massimi esperti del settore. Hanno partecipato Giorgio Zampetti direttore generale di Legambiente; Maria Sighicelli ricercatrice dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo dell’Enea; Paolo Stranieri responsabile dell’economia circolare e progetti dell’Arpa; Leonardo Gatta dell’Autorità di bacino dell’Appeninno centrale; Anna Eusebi e Stefania Gorbi professoresse dell’Università Politecnica delle Marche e Fabrizio Soddu.  

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