Terni. Uno studio per salvare
il lago di Piediluco dall'inquinamento
La "ricetta" di Pietro Bianchi

Terni. Uno studio per salvare il lago di Piediluco dall'inquinamento La "ricetta" di Pietro Bianchi
di U.G.
3 Minuti di Lettura
Domenica 28 Agosto 2022, 17:38

Nei decenni scorsi le istituzioni hanno provato in tutti i modi di poter mettere fine allo stato eutrofico del lago di Piediluco senza, però, mai riuscirci. Le acque del lago sono state “arricchite” di ossigeno e si è anche sperimentato lo sfangamento del fondale dove sono depositati molti “veleni”  senza, però,   ottenere risultati apprezzabili per il miglioramento delle acque. Poi tutto è stato abbandonato ed il bacino lacustre ha continuato a peggiorare. Adesso c’è uno studio di Pietro Bianchi che non è in materia uno sprovveduto, geometra, maestro del lavoro, ha partecipato alla costruzione della diga di Corbara e diretto i lavori della centrale di Presenziano, oltre quelli della  centrale di Galleto. 40 anni ininterrotti di lavoro tra la costruzione di dighe e l’acqua. La sua è una proposta di soluzione per il risanamento delle acque del lago. Non  nasconde che l’intervento è anche piuttosto molto gravoso per i costi ma che porterebbe non soltanto il risanamento del lago ma anche altre importanti ritorni per tutta la comunità. Allora vediamolo questo progetto. «Il percorso del fiume Velino dovrà essere sbarrato all'altezza di Reopasto (si tratta  di un vecchio progetto Enel)- spiega Bianchi-  successivamente via  canale e galleria si passerà sotto il paese di Colli sul Velino e si convoglieranno le acque nel lago di Piediluco all'altezza di Grugliano. La deviazione riceverebbe anche le acque del canale Santa Susanna - continua-  il  lago,  quindi, avrebbe un immissario,,il Velino appunto, e come estuario il canale costruito dall’Enel».

Per capire meglio il progetto bisogna risalire agli anni Sessanta quando la centrale di Galleto fu raddoppiata, con la costruzione a fianco, della centrale di monte Sant’ Angelo. «Il raddoppio della centrale – chiarisce il tecnico- presupponeva naturalmente anche l'aumento della portata del Velino, che si e' ottenuta costruendo un grosso canale tra il lago di Piediluco e la presa di Marmore, sfruttando il lago come invaso, alzando e abbassando il suo livello». Andiamo al nocciolo della questione. «A seguito del transito di circa 100 metri cubi al secondo nel lago- spiega Bianchi-  ci sarebbe un ricambio dell'acqua di 4 volte al giorno e di conseguenza acqua limpida, flora subacquea priva di inquinanti e, per effetto della differenza di temperatura, l'acqua del Velino tenderebbe ad “inabissarsi” con la formazione di gorghi che pulirebbero a lungo andare il fondo del lago dallo strato di inquinante, a seguito della differenza di quota che si verrebbe a creare tra il bacino di monte e il lago. La funzione di invaso per la centrale di Galletto, verrebbe assunta dal bacino di monte, annullando, quindi, l'esigenza di alzare e abbassare il livello del lago». «La ciliegina sulla torta – conclude il tecnico - sarebbe a questo punto la realizzazione dell'impianto di Piano di Ruschio a Stroncone (anche in questo caso un vecchio progetto Enel ) perché si troverebbe già realizzato il bacino inferiore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA