Ma chi saranno quelle donne i cui nomi sono stampati sulle targhe di tante vie al quartiere Matteotti? Sulle lastre di metallo bianco campeggia un nome, in alcune solo quello, neanche la data di nascita. La domanda sorge spontanea di chi si tratta? E pensare che sono tante e pure tutte insieme. E poi nessuna via è intitolata a Sante e neppure alla Madonna. E’ l’unico caso di toponomastica al femminile, l’unica così alta concentrazione in tutta la città. L’unico esempio, riuscito, del recupero dell’agire delle donne. Ma manca qualcosa.
A pensarci bene è strano pure il quartiere in cui si trovano le targhe, la sua costruzione negli anni Settanta ha fatto discutere e litigare tanto.
Tante vie dedicate a donne famose, sia ternane che straniere che si erano distinte in politica, arte, medicina, educazione dei più piccoli. Un esempio di grande sensibilità. Ma rimane sempre quel dubbio: chi sono quelle donne? Perché accanto a via Linda Malnati non si scrive attivista nazionale per il suffragio femminile italiano, perché, ad esempio, accanto a Carlotta Clerici non si legge educatrice femminista e a Clara Zetkin rivoluzionaria tedesca teorica dell’emancipazione femminile? Sarebbe davvero la ciliegina sulla torta.