Terni: sterpaglie e rovi tagliati portano alla luce baraccopoli in zona Fiori

Terni: sterpaglie e rovi tagliati portano alla luce baraccopoli in zona Fiori
di Monica Di Lecce
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Martedì 26 Luglio 2022, 01:15 - Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 19:13

Per anni rovi e sterpaglie hanno nascosto una baraccopoli a ridosso della stazione ferroviaria, a due passi dal centro città che, protetta dall’alta vegetazione, è sfuggita anche all’occhio più attento. Oggi la pulizia dell’area ha restituito uno scenario di degrado e di abbandono che è quasi surreale. L’area, a cui si accede da zona Fiori, è ben visibile dal parcheggio ferroviario di viale Fonderia, essendo opposta a questo e parallela ai binari della ferrovia. Tolti i rovi e i cespugli sono “riemersi” oltre ai rifiuti in terra, anche alcune baracche, un tavolo improvvisato su due pile di mattoni e due sedie rotte. Ma è facendosi un giro all’interno delle strutture diroccate, che si scopre che qui qualcuno ci ha abitato e fino a non tanto tempo fa. Appeso alle pareti di uno degli edifici diroccati, infatti, c’è un calendario fermo a maggio 2022.

Ci sono letti con coperte, una caffettiera lasciata su un tavolo, una vestaglia con un asciugamano appesi a quello che resta di una porta.

Sembra quasi di entrare in una casa degradata di qualcuno che è momentaneamente assente. Fuori dalle baracche ci sono rottami di biciclette e cestini, ma anche una pila di trolley e “spellature” di plastica, con tutta probabilità rivestimenti di cavi di rame. Tutto, forse, frutto di furti avvenuto chissà quanto tempo fa a giudicare dalle condizioni di questi oggetti non proprio nuovissimi.

Il cancello di ferro verde che delimita l’area e che dovrebbe bloccare l’accesso al terreno, non è bastato a disincentivare coloro che sono venuti a stazionare qui. Se oggi ci viva ancora qualcuno oppure no è difficile da dire. Ciò che ora stupisce è come si sia strutturata questa baraccopoli sotto gli occhi di una città distratta. Chi ha scelto questi ruderi come rifugio li ha anche allestiti per accoglierlo al “meglio”.  Sta di fatto che la pulizia effettuata in queste settimane non è servita solo a ripulire la zona dalle erbacce e a riportare alla luce questa situazione ma, con tutta probabilità, ha fatto da disincentivo per qualche clochard a rimanere qui.

La pulizia dell’area è scattata in contemporanea con la bonifica in corso appena qualche metro più giù verso via Proietti Divi. Eliminata la vegetazione, anche qui, stanno affiorando alcune baracche e rottami di ferro. Quest’area, ora di proprietà privata, è stata utilizzata come discarica di scorie e terre di fonderie dall’Acciaieria fino al 1985 e, successivamente, come deposito di rifiuti speciali ossia rottami, refrattari e inerti. E’ tra i siti da bonificare inseriti negli elenchi di Arpa Umbria. L’area complessiva è di circa sei ettari, ma la superficie interessata dalla bonifica dei materiali inquinanti dovrebbe essere meno di un terzo dell’estensione totale. Il progetto di messa in sicurezza permanente è stato approvato nel 2020 ed entro la fine di quest’anno dovrebbe scattare l’attività vera e propria. Eseguiti anche questi interventi, l’unico buco nero della zona potrebbe rimanere l’ex scuola elementare. Da anni i residenti di zona Fiori lamentano lo stato di abbandono e di degrado in cui versa questo edificio. L’ultima protesta risale all’estate del 2019. Le gare per l’aggiudicazione dell’immobile di proprietà del Comune, inserito nel piano delle alienazioni, sono andate sempre deserte.

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