Nella loro casa di Borgo Bovio gli investigatori recuperano un chilo di eroina pakistana e grossi frullatori artigianali usati per preparare le dosi. Tra le immagini che colpiscono quella foto che ritrae uno dei pakistani ora in cella mentre imbraccia un Kalashnikov. Un’immagine forte, recuperata dagli investigatori sul suo telefonino ma sulla quale nessuno si sbilancia. La certezza è che in città va in scena un traffico di stupefacenti da centinaia di migliaia di euro gestito, per l’accusa, da gente con un tenore di vita decisamente modesto. Che si sposta con l’autobus e non si concede lussi. Che reinveste le cifre da capogiro incassate per comprare altra droga. Gente che riesce a pagare un chilo d’eroina, che sul mercato sta a 70mila euro, solo 30mila euro. Il nigeriano è uno dei clienti di spicco e prende grossi quantitativi da piazzare su Terni. Al momento dell’arresto la polizia gli trova 11 ovuli di eroina che tenta invano di gettare nel water. L’altro cliente di peso che “lavora” sulla piazza ternana è uno dei due tunisini mentre l’altro, che vive ad Empoli, si dedica al mercato toscano. Lunedì mattina gli interrogatori di garanzia per tutti. Oggi l’avvocato, Francesco Mattiangeli, legale di Shaid Khan e di altri tre stranieri, li incontrerà in carcere.
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