Terni, rispunta il progetto "Water way" : dalla Cascata a Piediluco si salirà in ascensore

Terni, rispunta il progetto "Water way" : dalla Cascata a Piediluco si salirà in ascensore
di Aurora Provantini
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Giovedì 23 Giugno 2022, 09:45 - Ultimo aggiornamento: 13:09

TERNI  La rivoluzione del turismo sostenibile è scoppiata. E come tutte ha un nome, “Water Way”, e una data d’inizio, la stessa del via libera della giunta Latini (mercoledì 22 giugno) al progetto di mobilità alternativa di tipo intermodale che cambierà il rapporto tra la Cascata delle Marmore e il lago di Piediluco, “legando” i due siti turistici più attrattivi del territorio con un ascensore panoramico inclinato inserito nel paesaggio e con battelli elettrici.
Tradotto: molto presto per raggiungere i Campacci da piazzale Byron, basterà “salire al piano” selezionando l’altezza che si intende raggiungere.
Significa che il progetto di fattibilità ha ricevuto i pareri favorevoli di Regione Umbria, dipartimento dei Vigili del fuoco, Sovrintendenza all’archeologia e al paesaggio, Provincia, Sii, ed è stato finalmente approvato dal Comune di Terni. Segno che ha tutti i requisiti per andare avanti nel suo iter autorizzativo. Il sindaco Latini, infatti, si prepara a promuovere l’accordo di programma che porta allo studio esecutivo e alla realizzazione delle opere.
«La delibera tiene conto delle interlocuzioni con la Regione, della disponibilità della Fondazione Carit e del contratto di sponsorizzazione in servizi stipulato con la ditta Marcangeli Giunio srl». «Più che una sponsorizzazione la chiamerei una documentazione – spiega Giunio Marcangeli - ovvero la prova che il sogno di tutti, di osservare la cascata dall’alto, può diventare realtà. Cedendo lo studio di fattibilità alla cifra simbolica di 1 euro, non s’è fatto altro che dare prova della concretezza di un’idea tanto innovativa».
Un progetto ambizioso. Futurista e futuribile. «Che favorirà - dichiarano sindaco e vice sindaco – il flusso turistico, incoraggiando il miglioramento della fruizione dell’area di Marmore e Piediluco grazie al servizio di navigabilità fluviale e lacustre, totalmente sostenibile». E che ha un approccio innovativo. Perché non si pone solo come calamita dei flussi turistici, ma come strumento di valorizzazione dei beni di archeologia industriale presenti nel territorio attraverso il restauro e il riuso dei manufatti della ex centrale di Terni. «Attuare un progetto di mobilità alternativa di tipo intermodale – evidenzia Marcangeli - è andare nella direzione di uso sostenibile del territorio che possa conciliare gli aspetti dello sviluppo turistico con quelli ambientali, nel rispetto degli obiettivi dell’Agenda 2030 che mira ad elaborare e attuare politiche volte a promuovere il turismo sostenibile, generando nuovi posti di lavoro, promuovendo cultura e valorizzando i prodotti della terra». I parcheggi di Marmore (Stazione, Campacci e Mazzelvetta) e di Collestatte Piano (piazzale Byron), diventeranno nodi di interscambio. Se fino a lì si arriverà con i mezzi su gomma (auto privata e bus), da lì in poi ci si potrà affidare a mezzi meccanizzati non inquinanti come l’ascensore inclinato, i battelli elettrici, le scarpe da trekking (necessarie per eccedere ai sentieri pedonali che consentono la visita al grande parco della cascata delle Marmore).

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