Terni, quattro morti di droga in due anni e metadone sotto accusa
L'Usl: "La gestione delle terapie resta a carico degli utenti del Serd"

Terni, quattro morti di droga in due anni e metadone sotto accusa L'Usl: "La gestione delle terapie resta a carico degli utenti del Serd"
di Nicoletta Gigli
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Venerdì 3 Febbraio 2023, 00:15

TERNI - Metadone sotto accusa per quattro decessi andati in scena in due anni e mezzo.

Una lunga scia di dolore che inizia il 7 luglio 2020. Flavio, 16 anni, e Gianluca, 15enne, comprano un flaconcino di metadone da un tossicodipendente in cura al Serd e lo assumono insieme all’alcol. Nella notte scivolano dal sonno alla morte, ognuno nel proprio letto.

Un dramma che vede il pusher ai domiciliari dopo la condanna con l’abbreviato. Che ha spinto le famiglie dei due adolescenti a chiedere un risarcimento all’Usl Umbria 2 di cinque milioni di euro per la gestione del metadone concesso con l’affido fiduciario al paziente.

A dicembre il metadone con l’alcol uccide Mehdi Tabei, 44 anni, tunisino, stroncato a casa di un tossicodipendente in cura. E’ di queste ore la morte di Emanuele Mattioli, 43 anni, ternano. Sotto accusa un mix di cocaina e metadone. E’ stato trovato senza vita a casa di un amico che aveva la disponibilità del metadone per curarsi, ora indagato l’omessa custodia e per morte come conseguenza di altro reato.

A spiegare nei dettagli la gestione della terapia farmacologica della dipendenza da oppiacei, che viene data ai tossicodipendenti in cura, Sonia Biscontini e Marco Cuccuini, rispettivamente direttrice del dipartimento dipendenze dell’Usl Umbria 2 e responsabile del Serd di Terni.

«La terapia farmacologica con farmaci agonisti e agonisti- parziali (metadone e buprenorfina) sono i farmaci più usati ed efficaci nella cura della tossicodipendenza da eroina. Assunti per via orale hanno una durata d’azione prolungata, consentendo un’assunzione quotidiana. La terapia farmacologica è parte del trattamento multidisciplinare fornito dai Serd, il dosaggio va personalizzato, i tempi della cura sono lunghi - spiegano Biscontini e Cuccuini - perché la persona deve riuscire ad allontanarsi dall’uso di eroina e mettere in atto cambiamenti personali (riduzione criminalità, lavoro, studio, relazioni affettive). La dipendenza da eroina è una malattia che può guarire o cronicizzare, sono purtroppo frequenti le ricadute e quindi il farmaco può essere modificato a seconda degli obiettivi della persona e della fase terapeutica».

Il dipartimento dipendenze dell’Usl chiarisce anche le ragioni per cui gli utenti in cura possono portare a casa il metadone e in quali circostanze: «Per garantire la continuità terapeutica nei giorni di chiusura dei Servizi e in particolari condizioni - spiegano Biscontini e Cuccuini - è consentito l’affido della terapia farmacologica così come normato dalle “Linee di indirizzo regionali sulle terapie con farmaci agonisti in affido” pubblicate dalla Regione Umbria il 30 dicembre 2020. Linee guida rispettate da tutti i servizi».

La gestione delle terapie resta a carico degli utenti del Serd: «Le persone che usufruiscono della terapia farmacologica in affido, così come per altri farmaci, sono responsabili della corretta conservazione e dei rischi legali per un uso non terapeutico. La legge - spiegano Biscontini e Cuccuini - non prevede una particolare responsabilità dei servizi per le persone tossicodipendenti che utilizzano i farmaci in maniera difforme dalla prescrizione».

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