Terni. Piove nelle sale operatorie, ma gli interventi chirurgici non si fermano. Il Tribunale dei diritti del Malato: «L'ospedale non regge più».

Terni. Piove nelle sale operatorie, ma gli interventi chirurgici non si fermano. Il Tribunale dei diritti del Malato: «L'ospedale non regge più».
di Umberto Giangiuli
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Domenica 18 Settembre 2022, 20:21

E’ bastato un temporale fuori del normale per constatare come alcune strutture dell’ospedale di Terni diventino un colabrodo.  La forte pioggia di ieri notte ha creato non pochi disagi, non nuovi per la verità, ce ne sono stati anche peggiori, comunque sono il segno di come si facciano sentire gli anni del Santa Maria. Ha piovuto all’interno delle sale operatorie, in particolare negli spogliatoi ed anche malattie infettive sono state interessate dal fenomeno. Al pianterreno, lungo il corridoio, dove si trova anche la radioterapia, i soliti tombini hanno dato fuori per la tanta acqua accumulatesi nel corso del temporale. Ma quella lunga vetrata al di sopra del pronto soccorso, dove c’è il blocco delle sale operatorie, pur reggendo all’urto della pioggia e al vento, in alcuni  punti è diventata vulnerabile. Così l’acqua si è infiltrata tra i muri cominciando a gocciolare sul pavimento fino a renderlo bagnato e pericoloso per i barellieri e gli stessi malati. In particolare sono state invase dall’acqua gli spogliatori delle sale operatorie e sono andati in tilt i computer ed altri strumenti necessari per il lavori d’ufficio.

Sembrerebbe che gli interventi chirurgici programmati non siano stati sospesi, tranne che qualche decina di minuti per dare modo alle donne delle pulizie di raccogliere l’acqua sul pavimento. Non è andata meglio a malattie infettive dove l’acqua piovana ha invaso alcune stanze e creato qualche disagio. Quella dell’acqua all’interno della struttura ospedaliera non è un mistero né una novità. Anche in passato si sono verificate delle infiltrazioni di acqua piovana ma questa volta, diversamente dalle altre, si è trattato non di infiltrazioni ma della pioggerella che arrivava dalle fenditure apertesi nei pannelli di plastica. Gli operai hanno lavorato per tutta la mattinata di ieri  per rimettere a posto le cose e tappare le falle, con la messa a dimora sul tetto della guaina di catrame. I tecnici hanno anche riattivato la rete dei computer andati in tilt. «E’ un’altra dimostrazione – afferma Daniele Giocondi del Tribunale del malato - di come si faccia sentire le vetustà dell’ospedale».

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