Terni, assalto al pronto soccorso
La rabbia del primario Parisi
«L'emergenza Covid non è finita»

Giorgio Parisi
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 13 Maggio 2020, 17:15 - Ultimo aggiornamento: 17:22
Triplicati in pochi giorni, all'ospedale di Terni, gli accessi al pronto soccorso, il 60% dei quali codici bianchi e verdi. «Siamo appena entrati nella fase 2 e già si rischia di dover far fronte ad una vera e propria emergenza nell'emergenza» è l'allarme lanciato da Giorgio Parisi, direttore della struttura. Il quale segnala una «ondata di accessi inappropriati». Per l'Azienda ospedaliere in questo momento è invece «fondamentale» evitare il sovraffollamento e lasciare liberi i percorsi per i pazienti positivi al virus e alle altre emergenze e urgenze non Covid. Tanti i problemi non urgenti registrati al pronto soccorso negli ultimi giorni, producendo - spiega sempre il Santa Maria - un raggruppamento di persone difficile da gestire in sicurezza. «Se ad aprile, nel periodo più critico, registravamo un media di 34 accessi ora siamo già saliti a 86» spiega Parisi.
Allungati di conseguenza i tempi di attesa, talvolta sopra l'ora, anche in considerazione del fatto che il personale continua ad essere impegnato su due percorsi, Covid e non, e che le procedure di sicurezza vigenti richiedono necessariamente più tempo. «Ricordiamo che l'emergenza Covid-19 non è terminata - conclude Parisi - e che il rischio di contagio tra persone asintomatiche è reale e rischia di vanificare gli sforzi finora fatti per contenere la diffusione del virus. Facciamo quindi appello al buon senso dei cittadini affinché non dimentichino che è fondamentale rivolgersi al pronto soccorso solo per urgenze ed emergenze e per problemi non risolvibili dai medici di famiglia o di continuità assistenziale e non differibili come gravi traumi, eventi cardiovascolari e altri casi di immediato o potenziale pericolo di vita».
© RIPRODUZIONE RISERVATA