I loro legali, Massimo Proietti e Francesco Mattiangeli avevano chiesto l'annullamento delle ordinanze firmate dal gip, Simona Tordelli, o in subordine l'attenuazione delle misure in vigore.
Restano in carcere Alfonso e Giacomo Pichierri, padre e figlio ritenuti dagli investigatori al vertice del gruppo, il 29enne ternano Sacha Madrid Corigliano, e i due fratelli tunisini in cella dall'8 marzo scorso, mentre per un altro ternano e un peruviano il riesame ha confermato i domiciliari. Le motivazioni dell'ordinanza saranno depositate entro 45 giorni. A sostenere l'accusa il pm, Marco Stramaglia, che in udienza ha portato nuove prove d'accusa.
Per gli investigatori i 14 arrestati avrebbero inondato la città con fiumi di droga per tutti i gusti e tutte le tasche. Con un giro d'affari per centinaia di migliaia di euro.
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