Terni, omicidio Bellini: Andriy Halan patteggia sei mesi per l'occultamento del cadavere

Terni, omicidio Bellini: Andriy Halan patteggia sei mesi per l'occultamento del cadavere
di Nicoletta Gigli
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Lunedì 5 Dicembre 2022, 09:11

TERNI - Sei mesi di reclusione per aver occultato il cadavere di Sandro Bellini.

La sentenza del giudice monocratico, Francesca Scribano, chiude l’infinito iter giudiziario di Andriy Halan, il muratore ucraino condannato a 16 anni e otto mesi di carcere per aver ucciso per gelosia l’idraulico ternano, Sandro Bellini.

Dopo la condanna diventata definitiva restava da definire l’imputazione di occultamento di cadavere, che era stata contestata tardivamente e ha portato  al rinvio a giudizio di Halan da parte del tribunale di Terni.

Il giudice Scribano ha accolto la richiesta dell’avvocato, Francesco Mattiangeli, legale di Halan, di patteggiare la pena in continuazione con il reato principale, quello di omicidio per cui l’ucraino è stato condannato sempre col patteggiamento.

In aula a rappresentare la parte civile, la sorella di Sandro Bellini, l’avvocato, Renato Chiaranti,

La condanna di Halan a 16 anni e otto mesi di carcere è diventata definitiva un anno fa, quando la Cassazione  rigettò il ricorso dei suoi legali che chiedevano la riduzione della pena e la concessione delle attenuanti generiche.

La scomparsa di Sandro, vedovo e senza figli, persona mite e riservata, risale al 18 maggio del 2016.

Qualche ora dopo la denuncia presentata dalla sorella, preoccupata perché non rispondeva più al telefono, gli investigatori trovarono i resti della sua auto, distrutta dal fuoco, nelle campagne tra Marmore e Greccio. Di Sandro però neppure l’ombra.

Per giorni i carabinieri lo cercarono nei boschi e nei fiumi e si misero a indagare a ritmo serrato per approfondire i dettagli della sua vita privata, apparsa senza ombre di sorta. Tra le persone sentite dagli investigatori anche la ex compagna del muratore ucraino. Che verrà arrestato il 29 maggio con l’accusa di aver ucciso Sandro e di aver fatto sparire il suo corpo. Sarà lui ad accompagnare i militari sul luogo in cui sarà recuperato il cadavere del 53enne ternano. Che ha pagato con la vita qualche caffè consumato al bar con la ex compagna dello straniero.

In primo grado Halan fu condannato a trent’anni di carcere per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, danneggiamento e occultamento di cadavere. In aula il pm, Tullio Cicoria, al termine di una dura requisitoria, aveva chiesto l’ergastolo.

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