Terni, "Non un passo indietro". Le Consigliere di Parità della Provincia aderiscono alla manifestazione con l'omofobia e la misoginia.

Terni, "Non un passo indietro". Le Consigliere di Parità della Provincia aderiscono alla manifestazione con l'omofobia e la misoginia.
di Francesca Tomassini
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Domenica 18 Ottobre 2020, 10:48

TERNI - “Non un passo indietro”. E' prevista per oggi alle 17 in piazza della Repubblica la manifestazione indetta dal Coordinamento Umbria Pride contro l’omofobia e la misoginia. All'evento, che si svolgerà contemporaneamente in oltre 50 piazze in tutta Italia, partecipareanno le consigliere di parità della Provincia di Terni, Maria Teresa Di Lernia e Ivana Bouché. Lo annunciano loro stesse dicendosi “consapevoli che tra i propri compiti, come indicato espressamente dalle leggi, sia fondamentale quello di informazione e formazione culturale sulle pari opportunità e sulle varie forme di discriminazione e che rientra in questo ambito la promozione e l’adesione ad ogni attività tesa a contrastare gli episodi, sempre più frequenti, di discriminazione e di violenza basati sull’orientamento sessuale, l’identità di genere, il genere”.

Secondo la Di Lernia e la Bouché la proposta di legge che la manifestazione intende appoggiare presenta aspetti inovativi perchè propone un approccio sulle discriminazioni che tiene conto dell’identità sessuale nelle sue varie componenti, sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere, non limitandosi ad un intervento di carattere penale, pur necessario e presente, ma prevedendo anche strategie di prevenzione, contrasto e sostegno alle vittime.

“Nonostante il periodo difficile che stiamo attraversando nel Paese e nel mondo – dichiarano - l’attenzione a queste tematiche non può venire meno, anzi occorre una sempre maggiore attenzione alla solidarietà sociale e al rispetto delle differenze, per garantire, ad ogni persona, il proprio diritto alla felicità, contro ogni forma di discriminazione su base etnica, religiosa, per disabilità, per età, così come contro il razzismo, il sessismo e la omotransfobia.

Come già enunciato in altre occasioni - concludono - crediamo che solo garantendo il rispetto per ogni singolarità, le barriere che ostacolano il pieno riconoscimento dei diritti inalienabili di ciascun essere umano, potranno essere abbattute”.

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