Terni, non rispetta il divieto di avvicinamento alla ex moglie e ai figli minori e dà in escandescenze: Arrestato cinquantenne

Terni, non rispetta il divieto di avvicinamento alla ex moglie e ai figli minori e dà in escandescenze: Arrestato cinquantenne
di Nicoletta Gigli
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Mercoledì 16 Novembre 2022, 07:44

TERNI - Il matrimonio era finito con una separazione che non sembrava particolarmente burrascosa.

A complicare tutto ci sarebbe l’abuso di alcol da parte dell’uomo che, colpito da un divieto di avvicinamento alla ormai ex moglie e ai due figli minori, si è reso responsabile di due irruzioni per poter incontrare la donna e i ragazzini.

Due gli episodi a distanza ravvicinata, l’ultimo dei quali ha fatto finire il 50enne ternano in una cella del carcere di Sabbione.

Le manette sono scattate quando l’uomo, indagato per maltrattamenti in famiglia e destinatario di una misura interdittiva, si è presentato a casa della madre, dove in quel momento si trovava uno dei figli, e ha iniziato a dare in escandescenze.

Sul posto sono arrivati i poliziotti della squadra volante ma nonostante la presenza degli uomini in divisa il cinquantenne, visibilmente ubriaco, non aveva alcuna intenzione di calmarsi.

Per lui, che ha violato per la seconda volta il divieto di avvicinarsi alla donna e ai figli, sono scattate le manette. Poco dopo l’arresto in flagranza, su disposizione della procura costretta ad attivare le procedure previste per i reati da codice rosso, c’ stato il suo trasferimento nel penitenziario ternano.

L’arresto dell’uomo è stato convalidato dal gip, Barbara Di Giovannantonio, che ha confermato per lui anche la custodia cautelare in carcere. Il suo legale, l’avvocato Carlo Orsini, aveva chiesto i domiciliari anche in ragione del fatto che al cinquantenne non sono mai stati contestati episodi di violenza nei confronti della ex moglie e dei figli. Nei prossimi giorni Orsini tornerà a chiedere la misura cautelare  più lieve.  

L’episodio conferma i dati allarmanti legati ai reati da codice rosso in una città dove, da aprile 2021 a marzo scorso, si sono registrate sei denunce ogni mese per reati legati alla violenza di genere. Ben 79 gli episodi di maltrattamenti in famiglia denunciati alle forze di polizia nello stesso periodo e 58 le denunce per atti persecutori.

Numeri elevanti anche per i procedimenti penali per reati inseriti nel codice rosso, che l’anno scorso sono stati 106. Nello stesso periodo sono state 25 le misure cautelari personali adottate nei confronti di ex violenti.

I procedimenti finiti sul tavolo della procura hanno seguito i tempi stretti imposti dalla normativa, che prevede che la persona offesa venga sentita dal magistrato entro tre giorni dalla denuncia per contenere i rischi all’incolumità delle persone offese. Una procedura che abbatte i tempi d’attesa di provvedimenti che possono salvare una vita. A carico dei responsabili sono state imposte numerose misure cautelari di natura personale e interdittiva, che sono un forte deterrente e permettono alle vittime, spesso restie a chiedere aiuto, di riconquistare la serenità.

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