Terni, la prima autista di mezzi pubblici
è "figlia d'arte": «Tutta la famiglia sul bus»

Martina Burgo
di Alberto Favilla
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Domenica 7 Febbraio 2021, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 22:10

TERNI Una ragazza “speciale” anche perché non è facile incontrare una donna alla guida di un bus di linea, in pieno centro. Martina Burgo 28 anni ad aprile, ternana, è la prima donna, almeno a Terni, a guidare un mezzo di Bus Italia (ex Atc). In realtà lei è una predestinata in quanto figlia d’arte – suo papà Pietro e stato per anni conducente degli autobus di linea e anche il fratello Andrea è autista – quindi tutto normale, tutto in famiglia. Solo la sorella Alessia, 24 anni, è orientata diversamente (studia Storia dell’arte alla “Sapienza” a Roma). Ma come nasce Martina la tua passione per la guida dei bus? In realtà è stata mamma Giuliana a darmi l’idea, lei è quella che ci ha sempre creduto. Secondo mamma avevo delle attitudini naturali – spiega orgogliosa Martina – poi il primo passo è stato quello di prendere la patente D, e poi il cqc che non è altro che l’abilitazione a portare passeggeri. Inizialmente ho lavorato presso un’autoscuola ternana poi, quasi per gioco, insieme ad un mio amico, anche lui autista, abbiamo mandato il nostro curriculum a Pavia dove c’era richiesta di autisti. Un bel giorno per entrambi è arrivata la chiamata desiderata»

Il concorso. A quel punto Martina ha fatto il concorso a Milano per conducenti. Solo vincendo il concorso la chiamata di Pavia poteva essere accettata e realizzata. E così è stato! «Sono partita per Pavia nel dicembre del 2019 – aggiunge l’autista donna – dove mi sono trovata molto bene. In Lombardia è stata un’esperienza fantastica malgrado la pandemia ormai conclamata. La gente mi ha accolto bene anche se stupita. Molti non riuscivano a capire come una ragazza si fosse trasferita così lontano da casa, dove il covid imperversava, per fare questo lavoro solitamente riservata agli uomini. Pian piano si sono fidati di me». 
Martina Burgo è diplomata ai licei “Angeloni” di Terni, indirizzo delle Scienze sociali. Oltre al bus ha la passione per la musica e per la palestra. Ama gli animali: ha due cani, Stella, un lagotto, e Toby, un barboncino. Ma andiamo avanti con la storia della ragazza-autista.
«A Terni sono tornata nel novembre del 2020 anche perché il mese prima era uscito il concorso per bus Italia che vincendolo mi avrebbe consento il rientro a casa – spiega Martina – Acquisito il titolo sono stata mandata a Perugia per la formazione. A Terni sono arrivata solo un mese fa». L’arrivo a Terni è stato un momento altamente gratificante anche perché nella città dell’acciaio non era mai accaduto. 
«A Terni già mi conoscevano in quanto papà sono oltre trent’anni che lavora per l’azienda – precisa Martina – qualcuno dei miei colleghi mi ha visto crescere.

Sono orgogliosa di far parte dell’azienda e mi fanno piacere i complimenti della gente che sale sull’autobus. Insomma sono stata accolta a braccia aperte sia dai colleghi, dai dirigenti, ma anche dai ternani che ormai si fidano di me». Martina ha parole sincere per Bus Italia e per la sua famiglia. «Non c’è stata discriminazione nei miei confronto in quanto donna. Ringrazio l’azienda per l’opportunità che mi ha dato. Adesso spetta a me, con il mio servizio, meritarmi la fiducia che mi è stata concessa. La mia famiglia, invece, mi è stata sempre vicino, mi ha sostenuta e supportata sempre. Non è facile vivere fuori da casa, sotto tutti i profili, se non hai una famiglia accanto».

E dall’Azienda cosa dicono? L’ingegner Celi è il responsabile del bacino ternano di Bus Italia. «Martina è una bravissima ragazza. A me ha colpito molto in quanto è entrata nel lavoro in maniera fattiva e concreta – argomenta Celi – che poi sia una donna ci rende molto orgogliosi. Personalmente reputo che l’ingresso della figura femminile nel nostro lavoro sia dia grande vantaggio non solo per l’universo femminile ma anche per noi». 

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