Terni, intestino danneggiato a paziente: medico ospedaliero rischia di pagare 400mila euro ma viene assolto

Terni, intestino danneggiato a paziente: medico ospedaliero rischia di pagare 400mila euro ma viene assolto
di Nicoletta Gigli
3 Minuti di Lettura
Martedì 10 Gennaio 2023, 23:29

TERNI - La procura regionale della corte dei conti l’ha citato in giudizio per un presunto episodio di pratica medica inadeguata emerso durante un intervento chirurgico che risale al 2010. Ed ha chiesto la condanna del medico, Lando Terribili, a risarcire l’azienda ospedaliera di Terni con 400mila euro.

Per la corte dei conti però il professionista non ha alcuna responsabilità per il singolare accaduto.

Al paziente, un ternano ultrasettantenne, esplose l’intestino durante un intervento chirurgico eseguito da Lando Terribili, all’epoca  dei fatti dirigente sanitario in servizio all’azienda ospedaliera di Terni, e fu necessario un delicatissimo intervento chirurgico per salvare la vita all’uomo.

Per quell'episodio l'azienda ospedaliera ternana fu costretta a pagare 400mila euro e anni dopo la corte dei conti ha citato in giudizio il medico che effettuò l’intervento perché risarcisse l'ospedale dove lavorava.

Ma la sentenza della corte dei conti assolve Terribili ritenendo che l’evento non possa essere imputato al medico.

L'atto di citazione è del 19 maggio scorso.

La procura ricostruisce l'accaduto sottolineando che «il paziente è stato sottoposto a seduta di argon laser coagulation condotta da Lando Terribili, durante la quale si è verificata la complicanza grave di esplosione del colon, che ha richiesto il trattamento chirurgico in urgenza».

Per la procura regionale l’evento lesivo «è accaduto per effetto di un inadeguato trattamento di pulizia del colon secondo gli studi presenti in letteratura».

Per il medico si è costituito in giudizio Manlio Morcella, che, col collega Valerio Provaroni, ha sottolineato «l’assenza di ogni profilo di responsabilità» sostenendo che «la preparazione intestinale eseguita anche attraverso l’utilizzo di clismi ha la medesima valenza in termini di efficacia rispetto a quella praticata mediante preparazione orale» e insistendo sull’assenza di colpa nella condotta tenuta, stante il concorso di colpa da parte del paziente.

Nella sentenza emerge che lo stesso paziente non si era attenuto alle prescrizioni dietetiche fornite dal medico e aveva mangiato una dose abbondante di ceci, circostanza che potrebbe aver causato l’esplosione del colon.

«Poiché all’operatore può essere imputato solo il consiglio della preparazione all’esame con due clismi di pulizia affinché la pulizia standard di tutto il colon, come viene fatta durante al colonscopia, tenuto conto dello stato delle conoscenze in materia e della non univocità delle linee guida all’epoca in cui il trattamento è stato eseguito con riferimento al rischio di complicanza di esplosione, va escluso che l’evento di danno possa essere imputato al dottor Terribili a titolo di colpa grave. Fatto incontroverso è, inoltre, che il paziente - si legge nella sentenza - non si era attenuto alle necessarie prescrizioni dietetiche, poiché la sera prima aveva mangiato una dose abbondante di ceci, circostanza dallo stesso consulente indicata quale fattore di rischio per la procedura e che ragionevolmente coinvolge il ruolo della moglie, ex infermiera professionale».

Nell’escludere la responsabilità del medico la corte gli riconosce il pagamento delle spese di giudizio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA