Terni, inarrestabile Valeria: mutilata dopo un incidente partecipa a una gara di Trekking estremo sulle Dolomiti

Terni, inarrestabile Valeria: mutilata dopo un incidente partecipa a una gara di Trekking estremo sulle Dolomiti
di Nicoletta Gigli
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Lunedì 13 Giugno 2022, 01:25

TERNI - “Questo piccolo, nuovo traguardo lo dedico a me stessa, alla forza che mi aiuta ad andare avanti. Lo dedico a chiunque abbia bisogno di comprendere che non è il caso di abbattersi di fronte alle difficoltà, di capire che tutto si può fare, basta volerlo”.

Valeria Masala, 55 anni, testarda come una sarda e ternana d’adozione, è reduce da un’esperienza che non dimenticherà.

Lei, che nell’incidente in moto del 30 luglio 2019, costato la vita al compagno Paolo, ha perso una gamba e un braccio, continua a a sorridere alla vita e alle sue grandi passioni, a partire da quella per il trekking.

Valeria è la prima donna pluriamputata ad aver preso parte alla Dolomiti Extreme Trail, quel trekking dell’inclusione nei boschi che ha visto la presenza di tanti “combattenti” che nel corso della vita si sono imbattuti in incidenti o malattie e hanno subito amputazioni. Accanto a lei, ad affrontare l’impervio percorso della Val di Zoldo, in provincia di Belluno, l’atleta paralimpico, Moreno Pesce. Che l’ha aiutata ad andare avanti il più possibile insieme al Team 3gambe composto da altri tredici atleti.

Il gruppo è partito da Zoppè di Cadore per raggiungere il rifugio Talamini.

Da lì Valeria è riuscita a fare un altro pezzo nel bosco. A un certo punto, nei pressi di un torrente, si è resa conto che la pendenza e la difficoltà del terreno non le consentivano di andare avanti e di concludere il percorso di undici chilometri.

“Sono comunque riuscita a fare più di cinque chilometri - racconta Valeria - quando mi sono resa conto che avrei potuto farmi male perché iniziava un dislivello di 600 metri sono stata costretta a fermarmi.  A me manca anche un braccio e le mie difficoltà sono diverse da quelle di altri che possono aiutarsi ad andare avanti con gli arti superiori. Nel percorso Moreno è rimasto sempre con me, preoccupato che non andassi oltre le mie possibilità. Per me è un sogno raggiunto, un piccolo traguardo che mi fa dire ancora una volta che ce l’ho fatta”. 

Valeria sottolinea lo “straordinario valore del team 3gambe, una squadra affiatata” e la forza che le ha dato la sua “guida migliore”. Si chiama Simona Cameli, è ternana, è un’ex collega di Valeria e la sua migliore amica.

Dopo l’incidente è diventata una sorella, e l’accompagna in tutte le sfide per far vincere la voglia di vivere e affrontare quelle montagne solo all’apparenza irraggiungibili.

“Andare sulle Dolomiti è stata un’esperienza forte e bella - dice Simona -  ero felice perché sapevo che a Valeria faceva tanto piacere. Abbiamo trovato persone eccezionali, non solo per quello che riescono a fare per l’integrazione. Se lei avesse proseguito nel percorso forse non sarei riuscita a seguirla, c’erano discese e salite quasi in verticale molto complicate”. 

Valeria racconta la nuova impresa e si commuove durante il viaggio che la sta riportando a Terni. Negli ultimi giorni ha vissuto esperienze che stanno cambiando il corso di un destino che, dopo l’incidente, sembrava inesorabilmente segnato.

Il 4 giugno, con la passeggiata di dodici chilometri tra la natura dei monti Sibillini, da Pieve Torina fino a Monte Cavallo,  Valeria Masala ha inaugurato l’associazione “Vera, un’idea di cammino”, che dona escursioni inclusive in montagna a chi convive con la disabilità.

“Con Vera vogliamo creare una rete di volontari, fare corsi di formazione per poter usare la joelette. Crediamo profondamente nelle diversità insite in ogni individuo, nell’inclusione - dice. Crediamo che ogni persona possa permettersi di desiderare e toccare un luogo e non solo sperare guardandolo in una foto”.

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