Terni, in Ast comincia l'era Arvedi che ora punta anche a Piombino

Terni, in Ast comincia l'era Arvedi che ora punta anche a Piombino
di Vanna Ugolini
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Lunedì 24 Gennaio 2022, 15:50

La data è simbolica, perchè, in realtà, già da qualche tempo i manager di Arvedi sono in Ast ma oggi a Terni comincia ufficialmente l'era del Cavaliere di Cremona. La road map fornita, che prevede la firma il 31 gennaio prossimo con la ThyssenKrupp, fa partire da oggi, ufficialmente, la presenza dei primi manager di Arvedi in Ast e l'organizzazione del lavoro secondo i progetti che Giovanni Arvedi e il Ceo del gruppo Mario Caldonazzo hanno delineato in questi mesi. Progetti che, una volta chiuso il capitolo di acquisto di Ast, potrebbero prevedere, se ci sono le condizioni, anche l'acquisizione delle acciaierie di Piombino. Una situazione, quella dell'impianto toscano, ben diversa da Terni: lì la Jindal (quella che ha chiuso anche la Treofan a Terni), non ha ancora messo in atto il piano industriale (che prevede, tra l'altro, la costruzione di un nuovo forno elettrico) e lo stabilimento langue, tanto che si aspetta l'intervento di Invitalia per i mille cinquecento dipendenti che sono in cassa integrazione da anni. Già lo scorso anno il ministro Giorgetti aveva promesso di trovare un nuovo acquirente e potrebbe essere proprio il gruppo di Cremona a essersi fatto avanti. Il progetto a lungo termine è quello già annunciato, la quotazione in Borsa. Un progetto a cui anche la Thyssenkrupp si era detta interessata, tanto da tenere in considerazione la possibilità di restare in Ast con un quindici per cento. La decisione, però, sembra non essere ancora stata presa e il conto alla rovescia per il passaggio di proprietà è ormai arrivato e, quindi, l'idea potrebbe non concretizzarsi «per la serie di condizioni messe sul tavolo dai tedeschi», sarebbe la motivazione.
L'appuntamento più atteso è quello che riguarda la presentazione del piano industriale: la data non è stata ancora annunciata e c'è grande attenzione (e anche nervosismo) in fabbrica proprio per questo. «Non pensate che il gruppo Arvedi comunicherà molto» fanno sapere da Viale Brin ma il basso profilo, in ore come queste, fa aumentare le tensioni. Alcuni manager di primo livello sono pronti a fare le valigie (tre in particolare hanno ricevuto offerte sostanziose da Lucia Morselli per andare a Taranto) e sicuramente Arvedi ha già in mente quali dei suoi far arrivare a Terni.
Potrebbe anche dividersi la strada tra il ceo Massimiliano Burelli e il responsabile delle relazioni esterne Tullio Camiglieri, che in questi anni hanno lavorato in piena sintonia, muovendosi in prima persona anche durante le trattative per la vendita delle acciaierie. Burelli è a Terni dal 2016 e, dopo il passaggio di consegne, potrebbe anche decidere di cambiare. Anche Camiglieri si sta guardando intorno ma potrebbe pure sfruttare la sua rete di conoscenze sia con l'ufficio di consulenza che sta curando in questo momento le relazioni esterne per il passaggio di consegne (la Dini Romiti consulting) sia con l'ex storico consulente del Mise, ora passato ad Arvedi, Giampietro Castano.
Pochi giorni di attesa ancora e molti di questi nodi si scioglieranno.

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