TERNI Quello ternano è un tessuto economico sano che non va inquinato. Superata l’emergenza covid, d’ora in poi il corpo sarà impegnato a sostenere la ripresa dell’economia buona e impedire che la criminalità organizzata possa essere interessata a fare investimenti sul territorio, acquisendo beni mobili e immobili di aziende in crisi di liquidità”.
Il colonnello, Livio Petralia, non nasconde la preoccupazione per la fase tre. E accanto al bilancio dell’attività 2019 e dei primi cinque mesi dell’anno della guardia di finanza, buona parte dei quali passati a lavorare in prima linea per l’emergenza covid, traccia le linee dell'attività investigativa che vede impegnate le fiamme gialle su più fronti: “La preoccupante difficoltà di accesso al credito da parte di famiglie e imprese - dice il comandante, Petralia - rischia di far emergere fenomeni come l’usura. Dove ci sono problemi economici e carenza di liquidità, il pericolo serio e concreto è che le persone in difficoltà possano rivolgersi altrove”. Massima attenzione al settore della ristorazione e delle attività turistico-ricettive, prostrate dal lockdown, su cui la criminalità economica, in un territorio già in crisi ante covid e ora più debole, può voler mettere le mani. La lente d’ingrandimento delle fiamme gialle ternane, impegnate anche a verificare che i sostegni messi in campo dal Governo per superare l’emergenza vadano nelle tasche giuste e non in quelle sbagliate, è ora puntata sulla spesa pubblica. Sorvegliati speciali gli appalti collegati all’acquisto di beni di prima necessità e dei dispositivi di protezione individuale.
Guardia di Finanza, il bilancio: «Dopo l'emergenza rischio usura e infiltrazioni criminali»

di Nicoletta Gigli
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Venerdì 26 Giugno 2020, 11:20
- Ultimo aggiornamento: 11:21
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