Terni, giallo di Barbara Corvi: Il 6 luglio l'ultima parola al gip sul marito della donna scomparsa

Terni, giallo di Barbara Corvi: Il 6 luglio l'ultima parola al gip sul marito della donna scomparsa
di Nicoletta Gigli
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Mercoledì 12 Aprile 2023, 00:20

TERNI - Fissata l’udienza che dovrà decidere se le indagini su Roberto Lo Giudice, accusato di aver ucciso la moglie Barbara Corvi e di aver fatto sparire il corpo, devono andare avanti o vanno definitivamente chiuse con un’archiviazione.

L’appuntamento è per il 6 luglio. A dire l’ultima parola sarà gip, Barbara Di Giovannantonio, che nove mesi fa aveva concesso la proroga delle indagini disponendo nuovi accertamenti sul suv di Lo Giudice e l’audizione di sette testimoni.

A febbraio il pm, Alberto Liguori, titolare del fascicolo, aveva chiesto di archiviare il procedimento penale a carico di Roberto Lo Giudice.

Ha motivato la richiesta perché la traccia biologica che i Ris avevano prelevato in estate nel vecchio Suv di Roberto non appartiene alla moglie Barbara Corvi. I sette testimoni ritenuti fondamentali per chiarire un giallo lungo 14 anni, sentiti di nuovo dagli investigatori, non hanno aggiunto elementi utili per poter portare a processo Lo Giudice, indagato per omicidio e occultamento di cadavere e assistito da Giorgio Colangeli e Cristiano Conte.

Senza nuovi elementi le nuove indagini a carico di Roberto, per il pm, Liguori, vanno chiuse «non essendosi formato un quadro indiziario idoneo a supportare una ragionevole prognosi di condanna». Il marito di Barbara fu arrestato e rimase a Sabbione per un mese. Fu scarcerato dal Riesame che demolì pezzo dopo pezzo l’ordinanza della procura ternana. Poco dopo la sentenza della Cassazione, secondo cui non ci sono neppure le prove che Barbara sia davvero morta. Lui si è sempre proclamato innocente, negando di sapere che fine abbia fatto sua moglie, sparita nel nulla da Montecampano di Amelia nell’ottobre 2009 e mai più ritrovata.

A marzo la difesa della famiglia di Barbara ha giocato una nuova carta. Gli avvocati Giulio Vasaturo e Enza Rando, legali dei genitori e delle sorelle della donna, hanno formalizzato la loro opposizione alla richiesta di archiviazione motivandola col fatto che ci sarebbe una nuova fonte informativa da valorizzare per far luce sul giallo di Barbara.

E’ un collaboratore di giustizia che, per i legali dell’associazione Libera, sarebbe a conoscenza di dettagli importanti sulla sparizione della mamma amerina. Vasaturo e Rando, nell’opposizione all’archiviazione, mettono in evidenza tutti i punti oscuri dell’inchiesta sull’unico indagato per la scomparsa di Barbara.

Sollecitano nuovi approfondimenti investigativi sulla base di una serie di elementi che definiscono “inediti” che sono emersi anche nelle ultimissime fasi dell’inchiesta.

Sarà il gip a decidere se dare corso alla richiesta della procura di archiviare definitivamente le indagini su Lo Giudice o se accogliere l’istanza dei legali della famiglia Corvi disponendo un’altra proroga E nuovi approfondimenti.

«Speriamo che le indagini vadano avanti - dice Irene, una delle sorelle di Barbara. La nostra speranza è che si possa finalmente sapere la verità sulla scomparsa di mia sorella, quella che non è ancora uscita fuori».

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