Terni, dai saldi a Umbria Jazz tra luci basse e vetrine spente

Terni, dai saldi a Umbria Jazz tra luci basse e vetrine spente
di Aurora Provantini
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Giovedì 8 Settembre 2022, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 11:34

TERNI - Gli ultimi giorni di shopping estivo sono stati uno sfinimento. Con il sudore addosso per la paura di spendere, per il gran caldo e  per l’aria condizionata spenta. Perché il caro bollette ha costretto i titolari di negozi e bar a tagliare sui costi. Sull’energia.  «Ma il peggio è quello che deve venire». L’inverno, cioè. Il primo con il riscaldamento al minimo e  la necessità di risparmiare al massimo. «I libri scolastici, il carrello della spesa, gli aumenti di luce e gas, hanno già  assorbito  le capacità di reddito delle famiglie ternane» - dichiara Confcommercio. Che appena due giorni fa ha manifestato sotto la prefettura  di Terni con il falò delle bollette e l’invito a tenere spente vetrine e insegne dall’orario di chiusura delle attività. Così, la capitale dell’acciaio si è spenta (anche le grandi catene hanno abbassato la potenza delle luci). Gian Marco Buono, con una pelletteria storica  in Corso Vecchio, è stato tra i primi a briciare la bolletta della luce, lunedì 5 settembre, e a spegnere le insegne: «La nostra è stata una protesta e una necessità insieme. Per tenere botta e per guardare avanti con ottimismo sebbene lo scenario non sia entusiasmante».

Buono si corregge: «Incerto. Lo scenario è incerto».  Ma ci sta, con i rincari di materie prime e utenze. «Cercheremo di accogliere i nostri clienti nel miglior modo possibile nonostante la necessità  di ridurre i consumi». E’ tra quelli che, il venerdì pomeriggio,  offrono l’aperitivo a chi fa acuisti in Corso Vecchio. «Nei cinque venerdì di settembre in cui da noi va in scena l’AperiVia – interviene Luca Calvani - non vogliamo pensare ai danni provocati da pandemia e rincari».

Sulla stessa lunghezza d’onda Cristina Cocco, una che non si arrende mai. Da lei il problema bollette non esiste: fa in modo che i clienti non ci pensino. Ha un negozio di abbigliamento per bambini, uno dei pochi ad aver esposto la collezione autunno inverno.

Pardon, la collezione scuola.

Le altre vetrine della città sono in una fase di “transizione”. Incerti se riaprire, dopo i saldi estivi, questo fine settimana o il prossimo. E il prossimo è quello in cui i locali e le piazze si riempiono di band: arriva Umbria Jazz. «Puntiamo sul  festival, per ripartire» - dichiarano i commercianti del centro in coro.

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