Terni Film Festival: in anteprima il docufilm su Roberto Antiochia che parla ai ragazzi

Foto di Stefano De Majo, locandina del docufilm.
di Beatrice Martelli
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Domenica 15 Novembre 2020, 17:40 - Ultimo aggiornamento: 18:16

«Via Roberto Antiochia, oggi, inizia con una scuola e finisce con una Questura». Una frase, questa, tratta dal docufilm di Stefano de Majo e prodotto dalla Questura stessa, che riassume in sé il senso dell’evento per il Terni Film Festival Popoli e Religioni del 13 novembre. Per esplorare e approfondire il tema, quello del «contagio della legalità», gli organizzatori hanno guardato di nuovo nella direzione di Roberto Antiochia, il giovanissimo poliziotto ternano morto nel 1985 mentre, anche in ferie, faceva da scorta all’amico e collega Cassarà. Il docufilm è stato presentato in anteprima, insieme al progetto «Scegli la strada Giusta» promosso dalla Polizia di Stato che coinvolgerà le scuole medie della città. Antiochia, così, presentato da un punto di vista tutto umano, ha potuto parlare, soprattutto ai ragazzi, attraverso la voce di De Majo, presentandosi non come un eroe irraggiungibile, ma come un uomo che non ha mai dimenticato i valori di libertà, giustizia e legalità. «Gli studenti hanno visto un nome su una targa trasformarsi in un uomo», racconta infatti Marina Marini, preside della scuola media De Filis, la prima coinvolta nel progetto. «Nella classe 3H, guidata dalla professoressa Pedacchioni, abbiamo visto come portare esempi vivi sia il primo passo per scegliere la strada giusta». Il risultato è stato un video, trasmesso durante la diretta del Festival, con le riflessioni della classe sulla storia e la figura di Antiochia. Molti altri ospiti hanno colto l’occasione per condividere un ricordo, un pensiero o un ringraziamento: introdotti dal questore Roberto Massucci, hanno arricchito la serata - che ha fatto il record di ascolti per il Festival - Tina Montinaro, vedova di Antonio, capo della scorta di Falcone, Alessandro Antiochia, fratello di Roberto, intervistato da Vanessa Dello Stritto, il maestro Emanuele Stracchi, che si è occupato della colonna sonora del docufilm, Cristina Guerra, all’epoca la fidanzata di Roberto e Gian Marco Spani, il suo migliore amico degli anni romani. «Il docufilm è stato girato dai cameraman della Polizia Scientifica, non certo abituati a scopi artistici, ma a ben altri scenari» spiega il questore Massucci; «attraverso l’arte di Stefano De Majo si sono emozionati, e hanno rivissuto la storia di questo personaggio straordinario. È un viaggio che ripetiamo ogni volta che andiamo nelle scuole, con l’obiettivo di leggere la memoria non voltandoci indietro, ma guardando in avanti». Del resto, Antiochia è un personaggio che fa pensare, come ricorda Tina Montinaro: «La sua storia deve far pensare. Memoria è fare i conti con sé stessi, ci fa guardare dentro. E questo, voi, lo dovete a Roberto».

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