Il museo, però, non è solo qualcosa di statico, ma una «“finestra” aperta sul territorio, uno start point per prendere confidenza con la “terra”, toccare gli “oggetti”, acquisire memorie e tradizioni, assaporare i prodotti locali, vivere le feste, i riti e la fede. Solo così il museo sarà un prezioso strumento di conoscenza e luogo d'eccellenza della politica culturale del territorio». Il museo, cioè, è il punto di partenza di un itinerario con cui si percorre «lagrande storia spalmata sul Ternano. La progettazione e la realizzazione degli itinerari che andando da museo a museo o dal museo alla città e ai luoghi circostanti, consentano una capillare frequentazione della “conca” e stringano un vincolo indissolubile con il tessuto locale». Una prima sperimentazione potrebbe riguardare «gli itinerari comunali che prevedono passeggiate sensoriali fatte di esperienze utili a capire il “cuore” di un lembo di terra umbra». Gli itinerari possono mettere insieme «alcuni musei di particolare pregio come quelli di Narni, San Gemini e Amelia, con l’offerta culturale cittadina e nel mezzo includere punti di osservazione del paesaggio, soste di curiosità enogastronomica, artigianale e perfino industriale! Gli itinerari potrebbero svilupparsi in modo da rispettare la viabilità storica o i vecchi tracciati intorno ai quali il paesaggio ha assunto le sue fisionomie». In un progetto simile «è necessario l’apporto di tutti, ma soprattutto quello delle imprese insieme alle istituzioni. Occorre imparare a sfidarsi e aver fiducia nelle proprie capacità. Per guardare lontano».
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