Coronavirus, ondata di pazienti positivi
riapre il reparto Covid al quinto piano
Solo due posti al reparto di Terapia intensiva

Coronavirus, ondata di pazienti positivi riapre il reparto Covid al quinto piano Solo due posti al reparto di Terapia intensiva
di Corso Viola di Campalto
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Domenica 18 Ottobre 2020, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 10:25

TERNI La seconda ondata ha ormai travolto il Santa Maria, costringendo l’azienda ospedaliera a riaprire in tutta fretta il reparto Covid al quinto piano della struttura. Una decisione che non era più possibile rimandare, visto che la curva dei ricoveri continua a salire a ritmi record. Sono, infatti, 39 i pazienti positivi curati in ospedale (8 in più rispetto al giorno precedente) e sette di questi sono ospitati in Terapia Intensiva in gravi condizioni. È così sfumato velocemente l’obiettivo dell’azienda ospedaliera: fare in modo che la Clinica di malattie infettive, esterna al presidio ospedaliero, restasse l’unica struttura, insieme alla Rianimazione, ad ospitare pazienti sospetti o positivi al Covid, lasciando l’ospedale pulito da qualsiasi nuovo possibile evento epidemico. Non è servito aggiungere sette nuovi posti letto all’ex servizio di Oncoematologi (trasferito nei giorni scorsi).
Ieri mattina, il commissario Pasquale Chiarello ha disposto di riattivare in sicurezza, appunto al quinto piano, un percorso Covid separato, adeguando la struttura di Malattie dell’Apparato Respiratorio in maniera progressiva e modulare, con percorsi separati e disponibilità da 10 fino a oltre 40 posti letto dedicati. Grazie all’esperienza maturata nei mesi più critici dell’emergenza il personale medico e infermieristico della Pneumologia è già formato ed anche i modelli organizzativi sono stati collaudati. La Pneumologia, infatti, dotata di alcuni letti monitorizzati e ventilatori respiratori, ha rappresentato e rappresenta un livello di assistenza intermedio, rispetto a quello dell’infettivologo e del rianimatore, in particolare per quei pazienti positivi con insufficienza respiratoria causata dalla polmonite, la principale manifestazione dell’infezione da Covid. è stato individuato nella figura del professor Gaetano Vaudo, direttore del dipartimento di medicina e specialità mediche, l referente clinico dell’area medica per la direzione sanitaria in riferimento agli aspetti organizzativi relativi all’accoglienza, all’assistenza e alla cura dei pazienti Covid. Attualmente ai malati critici positivi al Covid sono riservati 9 posti di terapia intensiva, di cui 7 occupati, ma la struttura di Rianimazione ha a disposizione diverse aree separate di degenza intensivo. 
Ma la preoccupazione per la carenza di organico ormai cronica.

Mancano medici, infermieri ed ausiliari. Diventa così difficile fornire l’assistenza necessaria e adeguata per i pazienti ordinari e quelli Covid (ora divisi in due blocchi diversi). In sofferenza il reparto di Anestesia e Rianimazione dove un medico è risultato positivo. 

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