Terni, cinghiale morto da due giorni sul ciglio della strada: non può essere tolto prima delle analisi sulla peste suina

Terni, cinghiale morto da due giorni sul ciglio della strada: non può essere tolto prima delle analisi sulla peste suina
di Paolo Grassi
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Giovedì 28 Luglio 2022, 15:17 - Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 00:55

I residenti di abitazioni vicine riferiscono di un "odore sgradevole pazzesco". La causa è la carcassa di un cinghiale, un esemplare femminile, che giace sul ciglio della strada in strada di San Rocco, a Terni, sulla strada per Stroncone e che, con il caldo che fa e la putrefazione che avanza, diventa sempre più maleodorante. Quell'animale morto, probabilmente investito da un'auto nella mattinata di mercoledì 27 luglio, non può essere spostato. Anche il giorno dopo, giovedì 28 luglio, era lì. Con tanto di nastro di nylon e tanto di cartello in cui si dice che quella carcassa deve essere sottoposta agli esami legati al piano di prevenzione della diffusione della peste suina africana. Gli abitanti della zona hanno chiamato tutti, dalla polizia municipale al Corpo forestale. Ma quella carcassa non si può toccare. Bisogna solo attendere che chi di dovere provveda a risolvere la questione. Forze dell'ordine e Corpo forestale non possono intervenire perché la cosa va segnalata all'Istituto zooprofilattico sperimentale di Umbria e Marche, incaricato proprio ad autorizzare e a disporre la rimozione e le analisi legate alla peste suina di carcasse di animali morti per strada o uccisi perché investiti da mezzi di trasporto. Non sempre, però, si riesce a intervenire tempestivamente, in seguito al susseguirsi di tantissime segnalazioni che arrivano da tutta l'Umbria. In più, c'è la prassi legata al pano di prevenzione del virus che impone gli esami di laboratorio su quella carcassa, con tanto di foglio che ne vieta la rimozione. "Sono due giorni che sta lì. Il giorno prima l'ho notata facendo jogging nel pomeriggio su questa strada, il giorno dopo sono tornato lì a controllare e ancora c'era". Chi parla è Gianluca Marini, scrittore ternano che è tra coloro che hanno notato quel cinghiale morto. "Confermo  dice - che l'odore è insopportabile. Ma mi domando come sia possibile che nessuno lo tolga. Capisco, gli esami per la peste suina, capisco le procedure di legge da seguire. Ma qualcuno faccia qualcosa! Con questo caldo, quella cosa non può stare lì. Quando l'ho notata per la prima volta, non  c'era stato ancora il nubifragio. Quindi, ci è anche piovuto sopra. Acqua che ha bagnato la carcassa e si è infilata nel terreno. Ora, io dico, non ci sarà nulla. Ma mettiamo caso che dovessero trovare tracce di peste suina, come la mettiamo? Lì vicino, c'è un campo coltivato!".

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