Quindici punti. "L’iniziativa, originata dall’emergenza in atto nel Paese e nella nostra città - spiega Giuseppe Cassio - è nel solco dell’articolo 9 della Costituzione Italiana ed è fondamentalmente animata dalla volontà di fornire alla nuova amministrazione una piattaforma su cui lavorare nei prossimi decenni (oltre la limitatezza di un mandato)". Il manifesto si articola in 15 punti chiave che affrontano "temi di estrema attualità, dalla conoscenza alla conservazione, dalla promozione agli eventi culturali, dagli istituti culturali alla creatività, dalle tradizioni allo spettacolo dal vivo, dal paesaggio al cultural planning. Il manifesto non vuole essere solo un semplice strumento, ma una regola di base, in cui si ritrovi la comunità civile; in tal senso simboleggia un’integrazione ineludibile del “patto” sociale cittadino, nella consapevolezza che la cultura debba rapidamente tornare al centro dell’agenda politica del nostro Paese, com’è stato giustamente ribadito dagli Stati Generali della Cultura tenutisi a Roma la scorsa settimana".
Dall'emergenza alla crescita. Terni, sensibile a tale richiamo, "applicando gli indirizzi proposti e investendo in cultura, potrebbe ascriversi tra le prime comunità italiane – se non la prima – che fanno dell’emergenza una spinta alla crescita. Il Manifesto, allora, è il binario giusto per chi vuol ragionare in termini di conoscenza, ricerca, arte, valorizzazione e occupazione, con una nuova programmazione preventiva e ragionata che sposti la bussola verso la piena valorizzazione della propria identità, fatta di testimonianze, memorie, tradizioni, paesaggio: tutto ciò deve tornare determinante per la crescita spirituale e materiale della città".
Da qui la forte richiesta di Italia Nostra al sindaco di Terni perchè aderisca la manifesto programmatico. "Con l’adesione al manifesto Terni avrebbe uno strumento sintetico ma incisivo, motore irrefrenabile che individua nelle istituzioni pubbliche e private il laboratorio ideale di un processo sinergico e competitivo per l’immediato rilancio del nostro patrimonio culturale", conclude Giuseppe Cassio.
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