Terni, autobus a idrogeno: la sfida parte dall'Ast. Fermata in viale Brin

Terni, autobus a idrogeno: la sfida parte dall'Ast. Fermata in viale Brin
di Sergio Capotosti
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Venerdì 20 Novembre 2020, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 12:20

Dall'acciaio all'idrogeno, passando sempre per viale Brin. Perché «Ast è la città e Ast è la città», per dirla con le parole dell'amministratore delegato di Tk-Ast Massimiliano Burelli. Un legame storico, città-fabbrica, che è anche identitario, come ha ricordato il sindaco Leonardo Latini che ha parlato di «vocazione del territorio», per presentare il protocollo d'intesa firmato tra Comune, Ast e BusItalia per l'utilizzo dell'idrogeno per alimentare gli autobus. «Idrogeno - ha detto l'ad Burelli che sarà donato gratuitamente dall'Ast». Insomma, non solo addio diesel, ma anche l'elettrico rischia di finire in soffitta, almeno nei piani del Comune che vorrebbe alimentare i mezzi pubblici con l'idrogeno prodotto da Ast per la produzione degli acciai speciali. «Non penso solo ai bus pubblici- ha rilanciato l'ad Burelli. La stazione che nascerà un domani potrà essere utilizzata anche dai privati cittadini».

Il modello da seguire è quello di Bolzano, dove si trova una sede della multinazionale tedesca (la Linde) che produce l'idrogeno per l'Ast all'interno dello stabilimento di viale Brin. Nel capoluogo del Trentino-Alto Adige ormai da anni i mezzi pubblici sono alimentati con l'idrogeno. Ma anche l'Olanda è nei pensieri di Palazzo Spada, visto che Busitalia ha già una flotta di bus alimentati ad idrogeno che gira per le strade dei Paesi Bassi. Prima che dai tubi di scappamento dei bus uscirà vapore acqueo, però, passeranno diversi anni. Quello di ieri, infatti, è stato solo un primissimo passo. «Ci vorranno almeno due anni di tempo», ha pronosticato Alessio Cinfrignini di Busitalia prima che il progetto entri nel vivo. «In questo campo le tecnologie cambia rapidamente», ha aggiunto Cinfrignini riferendosi alla scelta dei modelli dei bus che viaggeranno ad idrogeno per le strade di Terni. Una fase embrionale che però può contare su risorse già stanziate, come si legge nel protocollo d'intesa. Risorse, 6,7 milioni di euro, che il Ministero delle Infrastrutture ha assegnato a Palazzo Spada per l'acquisto di autobus e per il miglioramento delle infrastrutture. Soldi che il Comune utilizzerà per acquistare autobus ad idrogeno e per realizzare la stazione di rifornimento, che sorgerà lungo viale Brin.
«Il valore aggiunto di questo progetto -ha spiegato l'assessora all'ambiente e ai trasporti Benedetta Salvati -sta nella tradizione industriale di Terni.

Un progetto all'avanguardia, oltre che nella volontà comune e condivisa di migliorare il rapporto tra città e industria specie per quel che riguarda il bilancio ambientale». Una sfida che l'allora candidato a sindaco del M5s Thomas De Luca aveva già lanciato nel 2018. «Una proposta che da anni stiamo sostenendo», commenta oggi il consigliere regionale del M5s che ricorda anche l'impegno del Movimento in Umbria per «la programmazione infrastrutturale come la Fcu e la Terni-Sulmona» puntando sempre all'idrogeno. Soddisfatto, a metà, anche il segretario della Cisl, Riccardo Marcelli: «Avevamo lanciato questa idea due anni fa. Bene che si sviluppi, resta il rammarico per non aver coinvolto le parti sociali».

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