Terni, violenza di genere: una denuncia ogni 36 ore
Il procuratore generale Sottani: "Emerge un fenomeno che rischia di restare nascosto"

Terni, violenza di genere: una denuncia ogni 36 ore Il procuratore generale Sottani: "Emerge un fenomeno che rischia di restare nascosto"
di Nicoletta Gigli
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Martedì 21 Febbraio 2023, 00:25

TERNI - Una denuncia ogni 36 ore. Presentata da donne costrette a subire violenze che si consumano all’ombra delle mura domestiche.

La procura ternana, tra giugno 2021 e luglio 2022 - dicono i dati resi noti all’inaugurazione dell’anno giudiziario - ha aperto 237 fascicoli per reati da codice rosso.

«La situazione a Terni non è molto diversa da quella del resto della regione - dice il procuratore generale, Sergio Sottani. Le denunce aumentano e questo direi che è un buon segnale. Emerge un fenomeno che troppe volte rischia di restare nascosto».

La guerra a chi attenta alla vita delle donne si consuma con una strategia consolidata che, da un paio d’anni, vede la sinergia tra settore penale e civile del tribunale. In 12 mesi sono state 92 le segnalazioni del giudice penale ai colleghi del civile.«C’è una banca dati - si legge nella relazione di Monica Velletti, presidente della sezione civile e attualmente presidente facente funzioni del tribunale - che consente la pronta segnalazione dei fascicoli ai giudici civili. Le cancellerie penali trasmettono i dati e ciò consente alla cancelleria civile di verificare la pendenza di procedimenti che riguardino i soggetti interessati dai provvedimenti penali e inoltrare la segnalazione al giudice che procede».

La recente riforma che ha modificato la competenza per i maltrattamenti in famiglia aggravati, ora di competenza collegiale, ha portato a un incremento del numero dei procedimenti iscritti sul ruolo del collegio.

Di fronte al quale oggi sono pendenti 38 procedimenti.

La certezza è che a Terni, in materia di violenza di genere, c’è una grande attenzione investigativa che ha consentito interventi giudiziari tempestivi con priorità di indagini preliminari assoluta riservata a questi reati. La richiesta del pm titolare del fascicolo viene definita dal giudice competente nel giro di tre giorni.

«C’è una buona collaborazione tra tutte le istituzioni, le strutture sociali funzionano - dice il procuratore generale, Sergio Sottani. Il problema di questo tipo di reati è che bisogna agire sempre nell’ottica della prevenzione più che nella repressione. E’ fondamentale far emergere situazioni di disagio, fare in modo che le donne non restino sole, che si confidino e che i primi segnali di allarme vengano subito letti. Di per sé la normativa repressiva è efficace, ma interviene solo quando c’è già stato un fatto violento».

L’adesione al “Progetto pilota per la rilevazione e la trattazione dei procedimenti di famiglia che presentino allegazioni di violenza domestica” da parte Monica Velletti e Marzia Di Bari, le due magistrate addette al settore famiglia del tribunale, ha garantito una grande attenzione ai procedimenti da codice rosso. Giocando d’anticipo sulle norme introdotte nel codice di procedura civile.

Il procuratore, Sottani, ora è al lavoro sul linguaggio giuridico dei provvedimenti legati alla violenza di genere.  «L’osservatorio - dice - punta alla diffusione di un linguaggio giuridico, sia esso utilizzato negli atti scritti che nelle interlocuzioni orali, nel corso del giudizio, delle audizioni dei testimoni e con gli attori del processo, adeguato e idoneo alla materia trattata, privo di connotazioni sessiste, che eviti ogni orpello retorico o moralistico. Un linguaggio rispettoso dei soggetti coinvolti nelle vicende processuali».

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