Terni, la Provincia diffida Ast:
entro due mesi decidere
sul piano di recupero dei rifiuti

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Venerdì 8 Maggio 2015, 22:55 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 20:22
Terni - La Provincia di Terni diffida Ast: entro 60 giorni presentare una relazione sul processo di recupero dei rifiuti della discarica. Una bomba per la nuova dirigenza che si trova a dover gestire una situazione ereditata dalla precedente gestione.

Facciamo qualche passo indietro per capire cosa sta succedendo. Nel 2010 l'Arpa sottopone la concessione dell'Aia (la madre di tutte le certificazioni ambientali) ad Ast a patto di mettere in atto il recupero dei rifiuti della discarica. La vicenda va avanti su due binari. Il primo è quello dei rinvii, che la Provincia concede. L'ultimo sarebbe scaduto il 21 marzo scorso. L'altro binario è quello della ricerca. Una ditta ternana avrebbe messo a punto un prototipo per il recupero dei rifiuti (ma i dettagli non si conoscono, dato che ci sarebbe un patto di riservatezza che scade il 20 maggio prossimo), secondo quanto si è appreso, anche grazie al lavoro dell'università di Trieste. Che le cose stiano più o meno così è stato via via confermato anche indirettamente dall'ex ad Marco Pucci, che in diverse occasioni, soprattutto quando era sotto attacco degli ambientalisti, aveva ricordato che Ast stava investendo in progetti che riguardavano sia la sicurezza sul lavoro sia l'ambiente. E aveva sottolineato come questi progetti venivano messi a punto proprio sotto la supervisione dell'università di Trieste. Poi la trattativa e il cambio di management e per mesi di quanto sta succedendo non emerge più nulla. Lo stesso attuale management evita di dare risposte precise su questo punto ai ragazzi dell'Unitre di Roma in visita ad Ast poche settimane fa, rimanendo sul generico quando si parla di progetti in corso per il recupero. Un segnale che sembrerebbe gelare Massimo Piacenti, di All foods, che al convegno della Cgil, alla presenza di Susanna Camusso, aveva rilanciato il progetto di recupero e annunciato la costituzione di una srl proprio per la realizzazione del prototipo.

L'ad Lucia Morselli, invece, sembrava si stesse muovendo in direzioni diverse, guardando a progetti di recupero di respiro più europeo. Anzi, avrebbe voluto, secondo fonti ufficiose, già fare annunci in questa direzione in un convegno che, però, non è mai stato realizzato sembra per il forfait di importanti livelli istituzionali.

Ora la diffida della Provincia, con il suo presidente Leopoldo di Girolamo, sembra aver messo un ostacolo fra la volontà del nuovo management di guardare oltre i progetti made in Terni e l'eredità del vecchio management. Questa nuova battaglia sembra essere solo al primo round.