San Pietro si illumina con le candele della Cereria di Terni

San Pietro si illumina con le candele della Cereria di Terni
di Lucilla Piccioni
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Lunedì 5 Aprile 2021, 09:27 - Ultimo aggiornamento: 15:39

TERNI La sera di venerdì santo piazza San Pietro è stata illuminata da quattrocento fiaccole made in Terni, anche le torce portate a mano dai bambini sono state confezionate nella cereria della conca. In mondovisione hanno brillato le luci create da tre artigiani ternani. «Sono più di trent’anni che serviamo il Vaticano per tutte le varie occasioni della liturgia, gli altri anni abbiamo spedito a Roma, solo per Pasqua, 8000 candele per i fedeli che si sarebbero accalcati in piazza San Pietro, ma dall’anno scorso il Covid ha bloccato tutto», racconta Massimo Ferrini, insieme al padre e Bruno ed al fratello Claudio, titolare della Ceter Cereria Ternana.

I tre artigiani hanno rilevato l’attività nel 1976, «la cereria però operava a Terni già dai primi anni del Novecento, quando siamo arrivati noi era già ben avviata.

Oggi forniamo le candele a tutte le parrocchie del centro Italia, siamo una delle due uniche cererie artigianali che operano nella penisola. Ci conoscono non solo in Italia ma anche all’estero non solo per le candele, realizziamo arredi sacri, paramenti, statue dei Santi anche di grandi dimensioni, presepi, tutto a carattere religioso», aggiunge Ferrini. Quando racconta del proprio lavoro Ferrini svela una montagna di curiosità. Innanzi tutto le candele prodotte in via Benucci, anche se fatte su larga scala, sono un’opera artigianale frutto della creatività dei proprietari che preparano un calco in gesso o silicone e poi “stampano” la candela: ci sono forme, disegni, incastri creati appositamente per quel tipo di candela.

Tutto progettato prima a tavolino e poi posto in opera. A seconda dell’occasione si usano cere, colori, disegni diversi. Per il Giubileo, ad esempio, si sono fuse le cere provenienti dalle sette basiliche di Roma e aggiungendo altro materiale si è realizzato un grande medaglione che rappresentava l’Agnus Dei. Quando Giovanni Paolo Secondo è andato in Sud America gli artigiani ternani hanno ideato delle candele, che sono state portate come dono dal Papa, con dei disegni che ricordavano le tradizioni del popolo a cui sono state regalate. Per ogni viaggio del Santo Padre arriva la commissione a Terni direttamente dal Vaticano. A lavorare sono i due fratelli Massino e Claudio sotto la supervisione di papà Bruno che dall’alto della sua esperienza corregge, perfeziona, da dritte. Anche per l’attività di via Benucci il Covid ha creato seri problemi. «Noi forniamo le candele anche ai ristoranti, ai catering che organizzano matrimoni e cerimonie, ora è tutto fermo. Anche le chiese fanno meno ordini, meno persone entrano per accendere una candela o un lumino. Anche se, va detto, che con l’avvento delle candele elettriche il lavoro da questo punto di vista era già diminuito», racconta Ferrini. Il lavoro alla Ceter Cereria Ternana è nato al di là della fede religiosa. «Per noi si tratta della nostra attività, quella che ci permette di vivere, certo abbiamo molti amici preti con cui, quando ci incontriamo, non parliamo però di religione, non ci fanno di certo la predica». 
 

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