Terni, due anni senza Flavio e Gianluca, il prefetto: «Controlli serrati ma per combattere la droga serve una levata di scudi della società civile»

Terni, due anni senza Flavio e Gianluca, il prefetto: «Controlli serrati ma per combattere la droga serve una levata di scudi della società civile»
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 7 Luglio 2022, 15:44 - Ultimo aggiornamento: 15:45

TERNI - “La battaglia contro lo spaccio di droga, troppo diffuso e capillare, si è sempre fatta e si continuerà a fare. Con l’intensificazione ulteriore dei controlli ma anche con lo stimolo agli enti locali per poter essere parte attiva nel contrasto alle dipendenze”.

Le parole del prefetto, Giovanni Bruno, arrivano nel giorno del secondo anniversario dell’addio a Flavio e Gianluca, i due adolescenti ternani scivolati dal sonno alla morte dopo aver assunto il metadone acquistato da un tossicodipendente che lo aveva in casa per curarsi.

I due inseparabili amici saranno ricordati alle 18 con una messa in Duomo. In chiesa il dolore inconsolabile di Silvia e Maria, due mamme private dell’amore più grande. Che in questi anni hanno sollecitato la città a mettere in campo iniziative per salvare altri ragazzi dal tunnel della droga.

In sede di comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica il prefetto, Bruno ha messo a punto l’intensificazione dei controlli: “Pensiamo a iniziative innovative di controllo del territorio, anche con l’installazione di nuove telecamere in grado di poter immortalare episodi di spaccio anche nelle ore notturne nelle aree verdi più a rischio.

Col sindaco e l’assessore alla polizia municipale - aggiunge il prefetto - avremo modo di utilizzare i fondi per dislocare controlli passivi diffusi sul territorio. La certezza è che per combattere l’emergenza droga serve una levata di scudi della società civile”.

Sul dramma di Flavio e Gianluca il procuratore Alberto Liguori non si stanca di richiamare l’attenzione di chi può incidere su iniziative che possano riempire i pomeriggi dei giovani ternani in una città che poco offre.

“Non abbiamo la bacchetta magica ma la piena disponibilità di fare quello che possiamo” dice l’assessore al welfare, Cristiano Ceccotti. “Col progetto contro il disagio siamo partiti, abbiamo costituito una rete composta per la prima volta da tutti gli attori: Asl, servizi pubblici,  questura e forze ordine operano tutti intorno allo stesso tavolo e col nuovo anno scolastico partiranno interventi di educazione sulle dipendenze. Abbiamo cercato di mettere insieme tutti gli attori per non duplicare gli interventi e fatto diversi incontri con le scuole raccogliendo le indicazioni dei genitori e delle associazioni che hanno partecipato, come l’Age”.

Per l’assessore alla scuola, Cinzia Fabrizi “il problema va preso di petto e affrontato da vari punti di vista, con un’azione che speriamo possa essere incisiva. In questo senso la  consulta dei giovani può essere un momento di confronto e ascolto. Ci dobbiamo interrogare tutti - dice - nei vari ruoli che abbiamo ognuno può fare la propria parte come genitore, parente o responsabile di ambito sociale”.

Il percorso coinvolgerà le scuole, partendo dalle seconde e terze delle scuole medie, e i genitori. “Ai ragazzi vanno offerti contesti in cui poter sperimentare una socializzazione positiva. Le scuole fanno la loro parte, come le parrocchie e i centri di aggregazione giovanile”.

Maurizio Cecconelli, assessore alle politiche giovanili del Comune,  sta lavorando a un festival musicale per i giovani che si terrà a settembre: “Dobbiamo incrementare il più possibile l’offerta - dice. Per i centri giovanili sono stati stanziati altri fondi e saranno impiegati per percorsi di sostegno psicologico e iniziative che possano attrarre i ragazzi”.

Cecconelli è convinto che “tanto disagio nasce dalla mancanza di offerta e di interesse. Più proposte facciamo e più possiamo offrire motivi di svago e aggregazione. Con l’emergenza sanitaria è aumentato il distacco dalla vita sociale e non sono rinviabili azioni preventive concrete”.

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