Il caro materie prime e il covid frenano anche i lavori di ampliamento al cimitero di Terni. Slitta, infatti, a fine anno il completamento dell’intervento per la costruzione dei nuovi loculi, previsto inizialmente, per settembre. Si tratta del primo lotto di un nuovo padiglione che renderà disponibili 710 nuovi loculi. Sebbene i lavori fino a qualche settimana fa fossero proseguiti spediti, da qualche giorno non è sfuggito a più di un occhio attento che il cantiere è fermo: la rete chiusa e nessun operaio è al lavoro.
Stando a quanto trapela da Palazzo Spada l’assenza momentanea delle maestranze sarebbe legata a situazioni di positività al Covid 19 registrate al rientro a Terni su alcuni operai impiegati in quel cantiere.
L’intervento è eseguito dalla ditta Parlato Costruzioni di Castellammare di Stabia che si è aggiudicata l’appalto, su oltre 600 manifestazioni di interesse arrivate al Comune, con un ribasso del 26,62% per un importo contrattuale di circa 650mila euro. Il progetto prevede la costruzione di un edificio monopiano rettangolare da 121 metri per 10, che potrà contenere tre blocchi di loculi prefabbricati.
Basta andare sul posto per verificare che ad oggi sono state completate tutte le opere in cemento armato e sono stati posizionati i loculi ma, proprio per l’assenza della maestranze, davanti a questa costruzione incompiuta, pare quasi di trovarsi di fronte a un cantiere fantasma. Da Palazzo Spada assicurano che, nonostante le difficoltà, per fine anno i lavori saranno completati, con quattro mesi di ritardo rispetto alla previsione iniziale.
I problemi non riguardano, però, solo le assenze temporanee degli operai per il Covid ma, sempre secondo quanto trapela dal Comune, sono legati anche alle difficoltà di approvvigionamento degli elementi in carpenteria metallica previsti nella realizzazione della copertura. Il forte aumento subìto dal costo di questi materiali, infatti, rende difficoltoso il reperimento e di conseguenza mette il freno ai lavori.