Terni, albanese incensurato spaccia cocaina vicino allo stadio Liberati: incastrato dal cliente, ma subito liberato

Terni, albanese incensurato spaccia cocaina vicino allo stadio Liberati: incastrato dal cliente, ma subito liberato
di Nicoletta Gigli
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Martedì 14 Marzo 2023, 00:35

TERNI - «La cocaina la compro sempre da lui. In questi mesi mi ha venduto una sessantina di dosi».

Il quarantenne ternano non usa giri di parole. Crolla subito di fronte agli investigatori dell’arma che gli stanno chiedendo conto della dose che ha appena comprato al costo di 50 euro.

Sarà lui a inchiodare il pusher albanese, trent’anni, incensurato che vive a Terni da tempo, confermando di essere un cliente abituale dell’uomo.

Quest’ultimo, stando alla ricostruzione dei carabinieri, era particolarmente attivo nella zona vicina allo stadio Libero Liberati.

Un volto noto per chi vive lì.

Per lui sono scattate le manette con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti. Una misura che è durata solo poche ore perché, in sede di direttissima, per lui è stato disposto l’obbligo di firma ed è tornato in libertà. A segnalare alle forze dell’ordine l’intensa attività portata avanti dal trentenne albanese, il classico insospettabile senza alcun precedente, sono stati alcuni residenti.

Da qualche giorno su di lui è stata puntata la lente d’ingrandimento dei militari della sezione operativa della compagnia di Terni. A caccia di elementi che potessero  confermare il racconto del lavoro quotidiano del pusher che, stando a quanto denunciato da diversi cittadini che vivono in zona, incontrava i suoi tanti clienti alla luce del sole consegnando le dosi in cambio del denaro.

Per incastrarlo è bastato seguire da vicino i suoi movimenti. Domenica mattina, durante un servizio dedicato, i carabinieri hanno immortalato in diretta la cessione di droga.

Col 30enne che ha consegnato una dose di cocaina a un noto tossicodipendente ternano. Sono stati fermati entrambi, il cliente aveva ancora in tasca la dose appena comprata, che è stata sequestrata. Portato in caserma per essere sentito sui dettagli dell’acquisto, l’assuntore confermerà di avere appena comprato la sua dose dall’albanese. Il suo fornitore abituale - dice agli investigatori - che in questi mesi gli ha permesso di portarsi a casa una sessantina di dosi di cocaina. Inevitabile la perquisizione personale e domiciliare, con i militari del nucleo operativo e radiomobile che hanno recuperato altri quattro grammi e mezzo di cocaina.

Per lui una notte passata nella camera di sicurezza del comando provinciale di via Radice, in attesa dell’udienza per direttissima, che si è svolta nel pomeriggio di ieri. Il giudice, nel convalidare l’arresto del trentenne assistito dall'avvocato Francesco Mattiangeli, ha disposto per lui l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria per cinque giorni a settimana. Un provvedimento in vigore in attesa dell’udienza di merito che si terrà a luglio.

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