Terni, "Baby gang e disagio giovanile, la scuola non basta più. Servono presidi sociali". L'appello del presidente del tribunale dei minori, Sergio Cutrona

Terni, "Baby gang e disagio giovanile, la scuola non basta più. Servono presidi sociali". L'appello del presidente del tribunale dei minori, Sergio Cutrona
di Nicoletta Gigli
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 16 Novembre 2022, 15:28

TERNI - «Le fughe dalla propria abitazione, la delinquenza minorile, l’uso di sostanze stupefacenti e l’abuso di alcolici da parte di minori e altri fenomeni, come il mostrarsi o spedire foto pornografiche su internet, sono manifestazioni della stessa problematica del disagio che gli adolescenti oggi  vivono ancor più che in passato. Il passaggio dall’irresponsabilità del bambino alla responsabilità dell’adulto è un momento critico. Purtroppo la società attuale non sostiene i minori travolti dal disagio».

Sergio Cutrona, presidente del tribunale dei minorenni di Perugia, analizza fenomeni che stanno destando allarme.

La cronaca recente ha inserito ai vertici della classifica nazionale di Transcrime la squadra di Cicciare, tutta ternana, finita tra le più note delle gang giovanili che vantano un certo livello di organizzazione e di violenza. Una banda che due anni fa finì nel mirino della procura dei minorenni di Perugia, che indagò i dieci componenti per rissa, lesioni e  imbrattamento.  Di recente altri gruppi di ragazzini si sono resi responsabili di atti di violenza gratuita su cui sta indagando la magistratura dei minori. Il tutto in una città costretta a dire addio a Flavio. Gianluca e Maria Chiara, tre minorenni andati via nel 2020 a causa dalla droga.

Storie che sono un pugno allo stomaco, tutte diverse ma  legate dal filo comune del disagio crescente in una fascia d’età “complicata”. Che spinge tanti ragazzini a sparire da casa, un’emergenza testimoniata anche dai numeri forniti dal commissario straordinario del Governo per le persone scomparse. L’anno scorso, in soli undici mesi, a Terni è stata denunciata la scomparsa di ben 27 minorenni e anche quest’anno le forze dell’ordine sono state impegnate nella ricerca di tanti ragazzini andati via da casa apparentemente senza una valida ragione.

«Questi minori non sono sostenuti - insiste Sergio Cutrona -  ad oggi abbiamo solo le scuole che istruiscono e lavorano di mattina. Sono luogo di impegno quotidiano con indirizzo prevalentemente nozionistico ma non si fa assolutamente nulla per loro nel tempo libero che hanno dal pomeriggio fino a sera. I genitori spesso non sono a casa per impegni lavorativi o di autorealizzazione e i figli vengono lasciati da soli, con l’illusione che basta dare una casa accogliente e da mangiare per crescere bene quando invece questi ragazzi hanno assoluto bisogno del contatto educativo con gli adulti di riferimento».

Il presidente del tribunale dei minori è convinto che “il contatto educativo formativo non c'è più per il mutamento dello stile di vita delle persone» e che  «i vuoti non vengono riempiti da presidi di carattere sociale. Sono fondamentali  centri di aggregazione gestiti con educatori - dice - dove gli adolescenti possano trovare un adulto che offra stimoli formativi e ludici».

Tantissime le storie di disagio seguite dal tribunale e legate a separazioni sanguinose: «Di fronte a genitori che litigano per anni e che sono violenti, i ragazzi sono confusi e scelgono la strada della devianza per farsi accettare dal gruppo. Separazioni mal gestite aumentano la conflittualità e il più delle volte i genitori si rendono conto del danno solo quando vengono chiamati da noi. A Terni da anni i servizi sociali del Comune hanno messo in piedi una bella iniziativa - sottolinea il presidente, Cutrona - con i gruppi di ascolto per figli di genitori separati in cui viene data voce ai bambini e alle loro emozioni».

Sergio Cutrona non ha dubbi su come intervenire in una cultura occidentale che guarda solo ai sintomi e non alle cause del disagio: «Andrebbe ripensata la soluzione dell’offerta formativa per i ragazzi da parte dei soggetti pubblici. La scuola non basta più. Sono necessari enti formativi  pomeridiani da mettere a disposizione dei ragazzi che si annoiano, che non sanno dove andare. Servono luoghi per intercettare il disagio dei ragazzi e intervenire prima che sia troppo tardi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA