Terni, Addio a Cesira la tenace, sempre vicina ai più fragili

Terni, Addio a Cesira la tenace, sempre vicina ai più fragili
di Nicoletta Gigli
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Domenica 6 Marzo 2022, 14:52

TERNI - “Non mi sento serena. Ci sono troppi ragazzi senza lavoro, troppi anziani soli che vivono nel degrado senza dignità. Le persone con disabilità sono soggette a discriminazioni e alla mancanza di pari opportunità che limitano la partecipazione sociale e violano ogni giorno i loro diritti umani”.

Cesira Chiapparicci, 89 anni, se n’è andata in silenzio. Dopo aver lottato per decenni con tenacia e passione a fianco gli esclusi e, negli ultimi mesi, contro la malattia.

Lucidissima ma preoccupata per il futuro dei suoi “ragazzi”, ha strappato la promessa che le sue lotte saranno comunque portate avanti. "Abbiamo il dovere di dare continuità al suo impegno - dice la nipote, Silvia - un patrimonio che in noi ha lasciato il segno".

Cesira, battagliera colonna del volontariato ternano e umbro, tra i soci fondatori del Cesvol, la sua lotta per i diritti la comincia negli anni settanta.

Nel cuore del quartiere operaio Le Grazie, raccoglie il grido di tante famiglie con un figlio con disabilità psichica. Mamme emarginate, chiuse in casa, costrette a vivere nella vergogna a causa del pregiudizio.

E’ lì, nella sede della circoscrizione che Cesira apre il primo centro per disabili e fonda la sua associazione Sos, che sta per soccorso opere sociali.

Nel centro diurno gratuito accoglie i suoi “ragazzi”, inventando piccoli laboratori creativi e attività di socializzazione per combattere la solitudine degli “ultimi” con l’ottimismo della volontà.

Le sue strenue battaglie per i diritti negli anni l’hanno portata spesso ad alzare la voce, mai contro un partito di governo e sempre per riaffermare il diritto ad una vita dignitosa.

Per farsi ascoltare dalle istituzioni è arrivata a incatenarsi sotto palazzo Spada con i suoi ragazzi. Senza mai stancarsi di ribadire che “non avere uguaglianza di opportunità provoca esclusione sociale, una condizione che produce costi aggiuntivi e l’ impoverimento delle capacità individuali e delle difese sociali”.

E’ la fine degli anni ottanta quando Cesira inaugura il centro d’aggregazione a Fornole, ancora oggi uno dei fiori all’occhiello dell’associazione Sos.

Tra le foto ingiallite più care a Cesira, che nel ‘96 ricevette il riconoscimento del Presidente della Repubblica, Scalfaro, per l’attività in favore dei meno fortunati, quella di Papa Wojtyla che dà la benedizione ad uno dei suoi ragazzi.

“È salito in cielo l’angelo del bene - dice Gianluca, il più piccolo dei quattro figli di Cesira. Mia mamma era sempre pronta ad aiutare il prossimo, ci diceva di sorridere sempre perché col sorriso sarebbe andato tutto bene”.

Lorenzo Gianfelice, vice presidente del Cesvol, la ricorda come “una figura di rilievo del volontariato dell’Umbria che, prima di molti altri, con passione e determinazione, ha tentato di dare una risposta sociale agli esclusi”.

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