Ternana dominatrice della serie C, il direttore sportivo Leone: "C'è un lavoro che viene da lontano"

Il direttore sportivo della Ternana, Luca Leone
di Paolo Grassi
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Giovedì 10 Dicembre 2020, 01:12 - Ultimo aggiornamento: 09:47

Come si vince, nel calcio? Semplice. Si vince sbagliando meno degli altri e facendo partire le basi da lontano. C'è un lavoro, una programmazione, la voglia di crederci e di andare avanti, anche quando inizialmente i risultati non arrivano, o non sono quelli sperati. Prendiamo al Ternana. Prima in classifica nel girone C della serie C, con un vantaggio sostanziale sulle inseguitrici. Squadra costruita partendo dall'ambizione risalente all'estate 2018, dopo la retrocessione dalla serie B, di riportare subito la squadra tra i cadetti. Ma le cose, inzialmente, non erano andate nel modo migliore. Finché nel primo anno di serie C, a dicembre 2018, in un momento di contestazione della tifoseria il presidente Stefano Bandecchi non ha deciso di chiamare Luca Leone, come direttore sportivo. A lui, il compito di costruire la Ternana del ritorno in serie B. Un lavoro cominciato subito, ma che solo dopo due anni sta cominciando a far vedere qualcosa che va nella direzione delle ambizioni di società e tifoseria.  "C'è un lavoro – spiega lo stesso Leone - cominciato proprio quando sono arrivato. Un processo continuo in cui società e squadra devono crescere insieme. Oggi, tutte le componenti sono concordi per sbagliare il meno possibile. Perché, alla fine, vince chi sbaglia meno. Dobbiamo, però, restare umili e continuare a lavorare duro. Conosciamo le insidie del campionato, abbiamo avversarie disposte a non mollare. Cali di tensione sarebbero deleteri. Però siamo ambiziosi. Vogliamo emergere con professionalità e curando i dettagli". Oggi la Ternana vola, però nelle due passate stagioni non sono mancate le delusioni. "Dopo il mio arrivo, abbiamo passato i mesi successivi con più cambi di allenatore. Le cose, inutile negarlo, sono andate male. Poi abbiamo cambiato molto per l'anno dopo, pur tenendo alcuni elementi della squadra. Ma abbiamo anche vissuto una stagione strana, interrotta a marzo dal coronavirus e ripresa in estate coi playoff. Per quella attuale, abbiamo fatto un lavoro mirato. Il nuovo mister, Cristiano Lucarelli, ha portato un cambio di approccio, un nuovo modo di pensare e un'identità precisa alla squadra. Si è preso tempo per valutare il gruppo e capire dove si doveva intervenire per migliorare. Lo abbiamo fatto. Il resto, lo ha fato il lavoro, impegnativo se consideriamo che nella rosa c'erano anche calciatori che non giocavano da marzo". Innesti mirati, più la ciliegina del ritorno dopo tre anni di Cesar Falletti, fantasista uruguaiano. Leone, in realtà, voleva prenderlo a gennaio 2020, ma non è stato possibile. "I contatti sono proseguiti. Abbiamo atteso il momento giusto e lo abbiamo preso dopo mesi. Ciò dimostra come nel mercato si operi senza fretta e lavorando con le idee chiare e non di pancia. Ci siamo sentiti molto, con Cesar, anche nel lockdown". Così è nata, questa Ternana. "Dispiace - aggiunge il direttore - non avere sugli spalti i tifosi. Senza loro, manca il sapore". Adesso, si avvicina il mercato di gennaio. "Ancora non ci abbiamo pensato. Stiamo alla finestra. Dovesse esserci la possibilità di migliorare ulteriormente, si farebbe". Si va avanti nella stagione che sembra trionfale, pur sempre tenendo alta l'attenzione allo spettro dei contagi da covid. "In un momento come questo, stiamo sempre sul chi vive. Con il covid, non si sa mai cosa può succedere". Il covid, che ha colpito nella prima ondata di contagi anche la famiglia di Luca Leone, portandosi via il padre del diesse. In questa seconda ondata, è tornato a colpire il cuore della Ternana calcio, con la morte dell'avvocato Massimo Proietti, legale della società. Da Leone, un pensiero ai suoi familiari: "Ho vissuto lo stesso dramma. So, cosa significa. E' stato un duro colpo. Era un professionista straordinario e aveva tanto entusiasmo. Con lui, ho passato tanti bei momenti".

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