Terni, molto rumore e pochi sconti
la nuova Tari non convince
«Servizio scadente e prezzi alti»

L'assessore Orlando Masselli
di Alberto Favilla
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Sabato 24 Luglio 2021, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 12:11

Cambia la tariffa sui rifiuti, la vituperata Tari, ma non come ci si attendeva. Deluse le aspettative: il rumore è stato tanto ma i tagli, gli sconti per i ternani, sono davvero pochi. C'è malumore tra i residenti. Ci si aspettava un riduzione, come avvenuto in altri Comuni italiani definiti virtuosi, mentre la tassa sui rifiuti a Terni rimane salata. E la gente non ci sta. «Una vergogna anche perché il servizio è scadente, o almeno è rimasto invariato, ma la tassa è sostanziosa dice arrabbiato un signore che abita al quartiere Italia Ho solo un piccolo appartamento ma la Tari grava anche sulle prime case. I nostri amministratori dovrebbero fare mente locale, vista anche la situazione generale, e rivedere il tutto». I negozianti, specialmente le attività più colpite dalla crisi, si attendevano molto di più.
Il Consiglio comunale di Terni ha approvato (19 voti a favore, 10 contrari, 1 astenuto) un piano di modifica al regolamento per l'applicazione della tariffa rifiuti e sul sistema di raccolta. Si è prevista ora la possibilità di derogare al tetto di cinque contenitori per utenze aggregate relativamente all'indifferenziata. Un rapporto nazionale sui rifiuti sostiene che il 60 per cento dei Comuni italiani avrebbero aumentato la tassa in questione. «Il regolamento tariffario era stato approvato attraverso una delibera il 30 dicembre del 2020 spiega l'assessore al Bilancio e alle società partecipate del Comune di Terni Orlando Masselli poi è emersa l'esigenza di apportare modifiche dei criteri tariffari prevedendo misure di agevolazione per l'emergenza Covid. Si tratta di modifiche e integrazioni che comunque non incidono in maniera sostanziale sui criteri tariffari».
La tassa sui rifiuti introdotta nel 2014 è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento ed è dovuta a chiunque possieda appartamenti, locali o aree in grado di produrre spazzatura. «Le modifiche che abbiamo introdotto - aggiunge Masselli - non influiranno sulla natura corrispettiva della tariffazione che riflette, tengo a precisare, il principio che chi inquina paga e chi contribuisce in misura maggiore alla produzione dei rifiuti sarà chiamato a contribuire di più».
Una domanda nasce spontanea. E le utenze domestiche condominiali, quelle che interessano migliaia di famiglie? «Per queste - sottolinea il Comune - è stata prevista appunto la possibilità di deroga al limite di cinque contenitori per il conferimento del residuo indifferenziato per utenze aggregate, mentre per le utenze non domestiche sono state introdotte precisazioni sulle tipologie di attività ai fini tariffari, introducendo in particolare la voce attività di produzione di beni specifici». Dalla seduta di ieri del Consiglio comunale è venuto fuori lo stanziamento di 100 mila euro che il Comune ha previsto come fondo di accantonamento in favore di Asm per il servizio raccolta relativo agli immobili comunali al fine di non far ricadere sull'utenza l'onere del servizio.
 

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