Esperto di web diventa detective
per ritrovare l'ipad rubato

Esperto di web diventa detective per ritrovare l'ipad rubato
di Giovanni Camirri
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Venerdì 3 Ottobre 2014, 18:24 - Ultimo aggiornamento: 19:08
FOLIGNO - Vittima di furto si trasforma in detective, fa entrare in azione i carabinieri e scatta l’arresto del predone che, in trasferta in Umbria, razzia le auto in sosta.

Tutto è iniziato nella notte tra giovedì e venerdì quando un 30enne di Passignano sul Trasimeno segnala al 112 che, andando a riprendere l’auto dopo aver giocato a calcetto settimanale con gli amici, ha subito il furto, dall’interno della sua vettura, di un tablet, un pc portatile ed una macchina fotografica per un valore di circa 1.200 euro. Il giovane insieme alla fidanzata non si è perso d’animo e ha cercato il modo di rintracciare le apparecchiature pertanto dopo aver attivato la funzione “trova il mio tablet”, riuscendo anche a localizzare il dispositivo a Trevi. Grazie a quella segnalazione scattano le ricerche da parte dei carabinieri della Compagnia di Foligno, guidati dal capitano Antonio Memoli, che, giunti sul luogo, scoprono che la refurtiva si trova in una struttura ricettiva della zona. Scattano ricerche più dettagliate e mentre si vagliano gli ospiti della struttura viene rintracciato un 50enne di Napoli, la cui auto aveva il motore ancora caldo, che, presentatosi come rappresentante di commercio, ha destato negli investigatori dell’Arma più di un sospetto. Sono scattate le perquisizioni e in un nascondiglio quasi invisibile, ricavato nel paraurti dell’auto del campano, viene ritrovato il bottino rubato a Passignano sul Trasimeno. Ma le sorprese non sono finite perché proprio dal nascondiglio realizzato con tecniche raffinatissime in stile “007”, vengono fuori altri apparecchi elettronici frutto di altrettanti furti su auto avvenuti in provincia. Si tratta di un altro PC portatile, due tablet note marche, due smartphone, due macchine fotografiche e cinque navigatori satellitari, tutta merce che ha un valore complessivo di oltre 4mila euro. A quel punto il 50enne ha ammesso di aver commesso alcuni furti per coprirsi le spese di viaggio, ma la giustificazione non è servita ad evitargli l’arresto per furto aggravato continuato, visti anche i suoi precedenti specifici.
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