Superticket bocciato un'altra volta
Il Tar accoglie il ricorso dell'Adiconsum

Superticket bocciato un'altra volta Il Tar accoglie il ricorso dell'Adiconsum
di Federico Fabrizi
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Venerdì 16 Gennaio 2015, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 13:19
PERUGIA - Venti o ventinove per cento, il superticket è illegittimo. Così ha stabilito il Tar dell'Umbria, annullando la delibera della giunta regionale che dall'aprile scorso ha reintrodotto il balzello sulle prestazioni in intramoenia.

Cioè sulle visite fatte “privatamente” con medici di ospedali e Asl. Da questa mossa la giunta Marini contava di incassare circa 2 milioni di euro. «Abbiamo vinto contro un balzello illegittimo imposto in un periodo in cui la gente risparmia per curarsi», dice Francesco Ferroni di Adiconsum che ha presentato il ricorso patrocinato dall'avvocato Romina Pitoni.



L'imposta - come la definiscono i giudici - era stata introdotta per la prima volta dalla Regione al 29 per cento a marzo 2012 e bocciata dal Tar dieci mesi dopo. Quindi Regione e Governo si erano rivolti al Consiglio di Stato e avevano vinto: per il secondo grado della giustizia amministrativa i medici che avevano presentato ricorso non avevano titolo per farlo. Così dallo scorso 28 aprile riecco il super ticket, stavolta ridotto al 20 per cento. Ma ecco pure il ricorso di 5 pazienti e dell'Adiconsum con il Tar che conferma: è vero, la Regione non può imporre una tassa così.



Per i giudici del Tar quella batosta del 20 per cento sulle visite “a pagamento” dei medici della sanità pubblica - spesso primari - non è «una misura di partecipazione ai costi alternativa al ticket». Ma un'altra cosa: «Un'imposta indiretta e per introdurla serve una legge dello Stato», non basta cioè la riunione degli assessori a palazzo Donini. Accolta la tesi dei 5 pazienti e di Adiconsum, assistititi dall'avvocato Romina Pitoni. La Regione dovrà pagare anche le spese processuali. Nella battaglia in tribunale non ha retto neanche la difesa di Regione e Governo secondo cui il ricorso dei pazienti era fuori tempo massimo poiché il provvedimento risaliva al 2012 e il Consiglio di Stato c'aveva messo una pietra sopra. Ma per i giudici, in effetti, si discuteva la nuova delibera di aprile 2014.



«Siamo contenti per il risultato - dice Francesco Ferroni, di Adiconsum - viene confermata l'impostazione del primo ricorso. Su una questione così ci saremmo aspettati dialogo da parte della Regione, quello è un balzello illegittimo imposto in un periodo difficilissimo per le famiglie. Speriamo che ora la Regione non voglia ricorrere al Consiglio di Stato ma apra ad un confronto: tutti vogliamo bene alla nostra sanità, che è una sanità buona, va ricordato. Siamo un'associazione responsabile, questa battaglia andava fatta e crediamo di aver svolto un buon servizio ai consumatori».



Esultano in coro i sindacati dei medici che avevano iniziato questa battaglia due anni fa: «Avevamo ragione: il superticket è illegittimo - rimarca Pino Giordano (Cisl Medici) - tifavamo per l'esito di questo ricorso, ora la sanità pubblica torna concorrenziale ma adesso è opportuno ridiscutere l'attività libero-professionale e il problema delle liste d'attesa... e se la questione del superticket è un fatto economico abbiamo idee da proporre».

«Viene riconosciuto quanto noi sostenevamo dall'inizio - dice Marco Coccetta (Cimo) - il nostro ricorso era stato annullato solo per un vizio formale, non per il merito della questione».

«Questa è l'ulteriore prova delle nostre ragioni - aggiunge Alvaro Chianella (Aaroi) - tra l'altro la

Regione aveva messo fuori mercato il sistema sanitario pubblico».

«Cancellata una tassa illegittima sui cittadini e la sanità pubblica - chiude Nicola Preiti (Cgil medici) - abbassarla non ha cambiato la sostanza: speriamo che ora l'abbiano capito tutti».
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