Alessandro Gentiletti (Senso Civico): «Governo unitario dell'Umbria del Sud»

Alessandro Gentiletti
di Alessandro Gentiletti
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Aprile 2020, 11:28

TERNI De Rebotti, all'assemblea diocesana dell'Azione cattolica, ha ripreso e rilanciato con chiarezza un tema importantissimo e di impatto: come costruire strumenti di governo per il sistema urbano integrato di Terni e Narni, e più in generale per il sistema urbano dell'area ternana. È la prima volta che un sindaco di quel sistema urbano se ne fa carico.
La questione della costruzione di un sistema di governo dell'area urbana integrata, 180.000 abitanti se prendiamo in considerazione l'intero sistema locale del lavoro, demograficamente collocata intorno al decimo posto tra i sistemi urbani integrati dell'Italia centrale, è stata ostinatamente ignorata dai governi locali e da quello regionale. Il ceto politico delle amministrazioni regionali ha costantemente assunto un ruolo di pura intermediazione distributiva.
Ne è un esempio il modo con il quale il governo regionale ha gestito i fondi strutturali 2014-2020, con avanzamenti di spesa in ritardo rispetto alle Regioni del centronord ma soprattutto con finanziamenti polvere diretti più ad assistere che a innovare. Lo dice Aur, l'agenzia del governo regionale per la ricerca economica e sociale, sottolineando ad esempio come la taglia media dei progetti Por Fesr 2014-2020 sia stata inferiore a 30 mila euro contro i 540 mila delle regioni del più sviluppate.
Un governo unitario dell'area integrata dell'Umbria sud sarebbe uno strumento formidabile per affrontare le sfide di questo sistema territoriale. Non sono servite ad affrontare queste sfide le ricette che in tanti anni il regionalismo umbro ha confezionato: dall'idea di città regione, utile agli apparati di governo regionale ma del tutto inadatta a rispondere alle esigenze delle città medie dell'Umbria, all'idea dell'Umbria policentrica, da quella dell'Umbria mediana, travolta dalla debolezza del tessuto economico e produttivo, a quella del riequilibrio territoriale, del tutto intrappolata nelle logiche istituzionali del centralismo regionale dalle quali tentava di fuggire semplicemente spostando giurisdizioni amministrative da un confine all'altro.
Un governo unitario dell'area integrata dell'Umbria sud che vede baricentrico il sistema urbano Terni Narni guarderebbe ben oltre i confini amministrativi dell'Umbria, confini del tutto inadatti a concepire politiche di sviluppo locale ed anzi spesso di ostacolo alla generazione e all'implementazione dal basso di queste politiche. Guarderebbe all'intera Italia centrale, al corridoio nord dell'area metropolitana romana, al corridoio logistico Civitavecchia Ancona, come a quello dell'Umbria flaminia. Intrecciando gli interessi dei sistemi urbani di Spoleto e di Foligno. E' ora di riprendere questi temi e rilanciarli, visto che ci sono i presupposti e le risorse. Rilanciarli promuovendo una vera e propria svolta che possa costituire una buona pratica per tutte le città medie dell'Italia centrale, spesso alle prese con dinamiche analoghe. Il rilancio di una vera e propria Agenda urbana per le città medie, immune dal contagio del centralismo regionale e orientata a sviluppare le potenzialità economiche delle agglomerazioni territoriali. Partendo dal confronto partenariale per la programmazione 2021-2017 già largamente avviato ma ancora una volta assente dal dibattito pubblico locale e regionale. Un rilancio che dovrebbe vedere in prima linea gli interessi economici, produttivi e culturali dell'intera area integrata dell'Umbria, del ternano - narnese, alle prese con lo spettro del declino ma non certo rassegnata.
Consigliere comunale Senso Civico

© RIPRODUZIONE RISERVATA