Caso Suarez, Olivieri si difende: «Niente a che fare con l'esame». Rocca, sospensione revocata: «Paratici? Ho sbagliato nome»

L'avvocato Falcinelli e Simone Olivieri
di Egle Priolo
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Venerdì 11 Dicembre 2020, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 12:36

PERUGIA - Giacca aperta, camicia senza cravatta e giubbino sotto braccio nonostante la pioggia. Quasi fosse pronto già da fuori a mettersi comodo per raccontare la sua verità. Per la prima volta. Perché ieri mattina per la prima volta dal 22 settembre il già direttore generale dell'Università per stranieri Simone Olivieri ha avuto la possibilità di parlare con il giudice che lo ha sospeso dal lavoro per otto mesi e soprattutto con i pm Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti che, insieme al procuratore capo Raffaele Cantone, lo accusano di rivelazione di segreti di ufficio e falso per l'esame «farsa» a Luis Suarez.

E ha parlato, tanto. Pochi minuti ancora e sarebbe infatti durato tre ore l'interrogatorio di garanzia davanti ai gip Piercarlo Frabotta, assistito dal suo avvocato, Francesco Falcinelli: «Olivieri – ha commentato il legale all'uscita - è stato interrogato su tutti i temi che gli vengono contestati, ha fornito spiegazioni puntuali, a mio avviso esaustive, e quindi ha contribuito all'accertamento dei fatti». Non è voluto entrare nei particolari, l'avvocato, ma è chiaro come – avendo deciso di non avvalersi della facoltà di non rispondere come invece scelto il giorno prima dalla rettrice Giuliana Grego Bolli e dalla professoressa Stefania Spina – i magistrati abbiano chiesto conto prima di tutto dei contatti con la Juventus e poi della gestione dell'esame al bomber uruguagio. E in tre ore, oltre a ribadire la correttezza del proprio operato, Olivieri – ricostruisce sempre il suo legale - ha illustrato la natura delle sue funzioni, amministrative e manageriali, evidenziando come queste non lo portino a occuparsi delle attività didattiche. Ha quindi ribadito di «non avere avuto nulla a che vedere» con la prova sostenuta dal calciatore. Il direttore generale della Stranieri ha evidenziato comunque che quello per la certificazione di livello B1 «è un esame semplice, basilare».

Spiegando che circa il 98 per cento di coloro che lo affrontano vengono promossi. Mentre la difesa adesso valuta se fare ricorso al tribunale del riesame per ottenere la revoca della sospensione, resta da vedere se giudice e soprattutto pm abbiano preso per buone le sue spiegazioni.

A scegliere di parlare è stato anche Lorenzo Rocca, l'esaminatore di Suarez finito sotto inchiesta e che, secondo le intercettazioni della guardia di finanza, è stato al telefono insieme ad Olivieri a coordinare la gestione dell'esame con l'avvocato Maria Turco, legale della Juventus. E, come dimostra una foto trovata sul suo telefonino, ha partecipato al corso di preparazione alla prova, quando avrebbe dovuto astenersi. «Abbiamo risposto alle domande come già fatto in precedenza davanti ai pm – ha spiegato l'avvocato Cristiano Manni -. Abbiamo chiarito gli aspetti fondamentali della vicenda e l'atteggiamento del mio assistito è stato apprezzato, dal giudice ma anche dai sostituti procuratori che infatti hanno dato parere positivo alla nostra richiesta di revoca della sospensione. Poi accolta dal gip». Il giudice infatti ha revocato la misura interdittiva disposta solo pochi giorni fa, anche per il venir meno delle esigenze cautelari: Rocca, infatti, è stato allontanato dal suo ruolo di coordinatore del Centro di certificazione linguistiche della Stranieri lo scorso 2 ottobre, su decisione dello stesso Olivieri. Praticamente demansionato in maniera preventiva dal dg (insieme all'altra indagata Cinzia Camagna), tanto da far dire a Rocca fuori dall'aula di «essere sospeso già da due mesi». E i dirigenti della Juventus? «Mai avuto contatti», ha risposto il professore di italiano, spiegando anche come nell'intercettazione in cui cita Paratici (il dirigente della juventus indagato per false dichiarazioni al pm) «in realtà ha sbagliato nome e il riferimento era ad un'altra persona», come ribadito dall'avvocato Manni.

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