Terni, le scenografie di Benigni de "La Vita è bella" abbandonate e distrutte: gli Studios di Papigno nel degrado

Terni, le scenografie di Benigni de "La Vita è bella" abbandonate e distrutte: gli Studios di Papigno nel degrado
di Aurora Provantini
3 Minuti di Lettura
Sabato 16 Gennaio 2021, 19:36 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 16:56

Sono finite a Roma le più belle scenografie degli Studios di Papigno lanciati da Roberto Benigni dopo il successo del film "La vita è bella" (1997) girato a Terni.  Le altre sono state lasciate nel dimenticatoio. Con 22 voti favorevoli il Comune di Terni ha approvato l’atto di indirizzo presentato dai consiglieri pentastellati che chiede la valorizzazione del materiale scenografico presente ancora negli Studios di Papigno. Già, perchè all'interno di quei capannoni è stato girato anche "Pinocchio" e "La tigre e la neve". 

Atto anacronistico. «L'atto consigliare sulle scenografie di Papigno, anche se lodevole nello spirito ed utile a ridare attenzione sullo stato di quegli spazi e al loro utilizzo cinematografico, risulta anacronistico e fuori tempo massimo» - dichiara in una nota il capogruppo di Terni Civica Michele Rossi.

«Ho visto anche recentemente che di quanto lasciato dalla produzione Benigni e Mario Cotone - spiega il consigliere comunale - purtroppo c'è ben poco da recuperare e valorizzare.

Tanto da considerarsi non più scenografie ma qualcosa di più assimilabile a rifiuti speciali da dover smaltire. Purtroppo al momento gli Studios di Papigno e quello che ne rimane, possono essere utili tutt'al più per un videoclip che necessità di una location post atomica».

Scenografie lasciate a marcire. «Duole dirlo ma le scenografie sono state lasciate marcire dal lontano 2002 -  evidenzia Rossi -  da chi doveva e nulla ha fatto, e non si tratta certamente dall'attuale amministrazione comunale arrivata quando ormai la situazione sembra essere irrecuperabile. Un’ amministrazione oltretutto impegnata a fronteggiare controversie legali per tornare in possesso dei luoghi, e questo perché c'è chi aveva firmato determinati contratti di gestione».
I proponenti dell'atto di indirizzo non hanno ritenuto di mandarlo in commissione, perdendo così l'occasione per fare chiarezza sulle reali responsabilità di quanto accaduto. «In commissione infatti si sarebbe potuto approfondire come possa essere accaduto che gran parte delle scenografie, soprattutto le più belle, lasciate al Comune dalla società Cotone-Benigni, siano finite a Roma, a Cinecittà,  e che le altre siano rimaste a marcire a Papigno senza che nessuno in questi venti anni abbia fatto nulla per salvarle».
«La realtà è che mentre a Papigno rimane ben poco, gli elementi più appariscenti di quelle scenografie vengono pubblicizzati dalla pagina facebook di Cinecittà».
Si faccia dunque chiarezza sulle responsabilità dell'amministrazione precedente che non solo ha lasciato marcire i manufatti di scena ma forse si è fatta anche sottrarre i pezzi migliori».
Il Comune di Terni è ufficialmente rientrato in possesso degli  Studios di Papigno a fine agosto 2020. Una interrogazione di  Michele Rossi permetterà di ricostruire quanto accaduto in venti anni dando l’opportunità all’esecutivo attuale di spiegare cosa ha fatto e cosa farà per la ripresa del sito «e per mettere ordine nell’ennesima complicata eredità amministrativa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA