Il blitz dei carabinieri guidati dal colonnello, Giovanni Capasso, risale al 6 giugno 2016, quando i sette finirono ai domiciliari, accusati di aver messo in piedi un sistema per far figurare la timbratura al lavoro di colleghi che invece non sarebbero stati presenti. A tutti fu contestata la truffa aggravata continuata in concorso.
Ieri mattina la prima udienza in tribunale, con la richiesta di patteggiamento avanzata dai legali di tre dei sette indagati.
Per gli altri quattro invece la richiesta di un rinvio, per valutare eventuali riti alternativi in attesa della definizione delle cause di lavoro contro il Comune di Stroncone che, dopo il blitz dei carabinieri, aveva licenziato gli operai coinvolti nell’indagine.
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